Entra in funzione la videosorveglianza samaratese

Una «telenovela» di 4 anni, ammette il sindaco, per completare la base del sistema: oggi sono in servizio 19 telecamere. «Ma ora aggiungerne altre sarà più facile ed economico»

Samarate

Dopo lunga attesa e qualche modifica al progetto, entra in funzione la videosorveglianza della città di Samarate: il primo “step” del sistema è stato completato, comprende le strutture di base (server, postazioni di controlli, ripetitori) e 19 telecamere, che coprono le frazioni maggiori (70% del territorio).

«Il sistema è stato collaudato a fine febbraio, dopo il periodio di “rodaggio” ora è in servizio» spiega il sindaco Leonardo Tarantino. È lo stesso primo cittadino a parlare con ironia della «telenovela» durata quattro anni, per arrivare a questo primo risultato: era uno dei punti di programma elettorale del 2010 e l’amministrazione di centrodestra – dopo rinvii e persino le dimissioni dell’assessore delegato, Simona Aspesi – arriva letteralmente al photofinish, alla vigilia delle elezioni previste in primavera.

«Lo stanziamento iniziale – continua Tarantino – valeva 230mila euro, questo primo step valeva circa la metà». Grazie al forte ribasso offerto dalla ditta costruttrice (che tra l’altro è di Samarate) si è ridotto il costo della prima fase a 70 mila euro, con in più 4 postazioni aggiuntive rispetto a quelle previste dal capitolato. Il primo lotto comprende le infrastrutture che costituiscono la “architettura” del sistema, vale a dire zone server, postazione di controllo, ripetitori. 19 telecamere (di cui tre dome con visione a colori e possibilità di movimento a distanza) in 10 punti diversi, a copertura soprattutto di Verghera e San Macario, ma anche di una parte di Samarate centro: sono tenuti sotto controllo – spiega il comandante della Polizia Locale Edoardo Angotti – soprattutto le piazze, le vie d’accesso ai centri storici, le scuole, ma anche qualche parco.

Dal centro di controllo del comando di Polizia Locale si controlla le singole telecamere in tempo reale (alcune dotate di zoom e possibilità di “brandeggio”), ma si può anche scaricare le immagini, funzione ovviamente fondamentale per acquisire immagini in caso di furti, atti vandalici o altro. «Il sistema consente la registrazione delle immagini sui server fino a 7 giorni» continua Angotti.

Questa la prima fase. Come si proseguirà? «Prendiamo una piccola pausa di riflessione su seconda fase, per valutare bene come intervenire: intenzione era completare la copertura di Samarate centro, poi le cascine. Sicuramente primo step successivo su zone periferiche sarà Cascina Elisa, poi porteremo a Cascina Costa» continua il sindaco Tarantino.

L’idea è integrare anche un sistema di lettura targhe automatizzato, ma anche di estendere ad alcune aree a rischio di abbandono rifiuti, fenomeno odioso e con costi a volte significativi (ad esempio con l’Eternit, il cui smaltimento è oneroso. «Chiaro che non si possamettere telecamere a ogni angolo: stiamo però valutando alcune aree specifiche, che ovviamente non possiamo dire. Pensiamo poi al controllo della piattaforma ecologica, istituendo anche una Zona Traffico Limitato che impedisca l’accesso in auto al di fuori degli orari di apertura».

Con l’architettura del sistema avviata, i successivi potenziamenti dovrebbero – dicono il sindaco e l’assessore alla sicurezza Enrico Puricelli – garantire costi ridotti e tempi rapidi. Nel sistema potrebbero essere integrate altre funzioni: «Ad esempio la videosorveglianza delle aree della piattaforma ecologica e dei cimiteri è stata inserita nelle gare per la gestione dei rifiuti e dei servizi cimiteriali».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Marzo 2015
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