Galli replica: “Tutta colpa del Governo”

L'ex-presidente e commissario si difende dall'accusa di aver lasciato un buco da 50 milioni a Villa Recalcati: "E' l'effetto della spending review, decisa quando non avevo più poteri". Crediti inesigibili? "Cambiate le regole"

Dario Galli contro la corte dei conti (inserita in galleria)

Dario Galli non ci sta a passare per il responsabile del buco da 50 milioniche il presidente Gunnar Vincenzi imputa alla precedente amministrazione targata Lega-Udc-Forza Italia: «Credo che chi fa certe accuse debba stare attento a non portare l’attacco sulla persona altrimenti la battaglia si sposta sul piano penale e non politico» – ventila l’ex-presidente e commissario che poi passa all’analisi delle accuse mosse dalla giunta di centrosinistra e Ncd: «Per quanto riguarda i 22 milioni di euro della spending review che non avrei messo a bilancio dico solo che il provvedimento del governo è arrivato ad agosto e che io dal 30 giugno del 2014 non avevo più i poteri di cambiare alcunchè – si difende Galli – a differenza della giunta che ha preso il mio posto, insediatasi ad ottobre e che poteva inserire nel bilancio i 22 milioni di tagli previsti dal Governo». Su questo punto l’ex-presidente ribalta la questione e aggiunge: «L’avevo detto in tempi non sospetti che quel provvedimento del governo avrebbe fatto saltare i conti delle province».

Subito dopo l’esponente leghista analizza la questione più spinosa dei 29 milioni di crediti che l’amministrazione attuale ha dichiarato inesigibili: «In questo caso dobbiamo separare le scelte politiche che un’amministrazione fa da quelle tecniche che riguardano gli uffici – spiega – se durante il mio mandato ho scelto di asfaltare una strada piuttosto che un’altra o di intervenire in una scuola non prescinde da un controllo che i tecnici effettuano per ogni spesa dell’ente e i tecnici della Provincia sono di altissimo livello». Galli aggiunge anche che i revisori dei conti da qualche anno vengono scelti per sorteggio e quindi non sono di nomina: «Questo lo dico per sottolineare il fatto che non ci si può accusare di un controllo di qualsiasi tipo su di loro». Certo, la cifra sembra comunque enorme, 29 milioni su un bilancio di 100: «Si tratta di un accumulo di crediti sugli ultimi 20 anni – spiega – e l’obbligo di creare un fondo per il recupero dei crediti inesigibili è scattato solo nel 2015, in base alla finanziaria del 2014».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Marzo 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da thedrake

    Mi permetto di dire che forse al limite il governo Renzi ha avuto il merito di fare una legge che ha permesso di far emergere dai bilanci i crediti inesegibili che prima venivano nascosti (a norma di legge) nelle pieghe del bilancio. La scelta in questo ventennio di spendere quei soldi che non c’erano è stata politica (come dice lo stesso Galli), e infatti credo che le accuse che si possano rivolgere nei suoi confronti siano solo su questo piano (non giudiziario). Non dovrebbe quindi irritarsi se viene evidenziata una verità.
    Non mi pare che la soluzione sia ritornare al vecchio sistema (nascondere lo sporco sotto il tappeto)
    thedrake

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