Laura Prati e gli altri, quando i politici locali sono nel mirino

Presentato il rapporto della commissione parlamentare ad hoc per monitorare il fenomeno delle minacce e intimidazioni agli amministratori locali. In 16 mesi 1200 casi in Italia e il trend è in aumento

Cardano, bossoli per terra dopo la sparatoria (inserita in galleria)

I dati della commissione parlamentare sulle intimidazioni nei confronti degli amministratori localisono una fotografia impietosa della realtà che si trovano ad affrontare sindaci, assessori e consiglieri comunali. Sono 870 gli episodi registrati nel 2013 e 395 nei primi 4 mesi del 2014, 80 al mese, 3 al giorno. Le regioni più colpite dal fenomeno sono quelle del sud Italia con Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Solo in 182 casi si è potuto accertare gli autori delle intimidazioni. La commissione cita anche il dato degli omicidi con 132 politici locali uccisi negli ultimi 40 anni e altri 11 che vengono fatti rientrare in questa fattispecie a vario titolo.

«Il ruolo di amministratore nel Sud e nelle Isole comporta certamente maggiori pericoli che nel resto del paese anche se non bisogna dimenticare che le ultime due vittime in ordine di tempo erano amministratori di realtà del nord Italia, Laura Prati, sindaco di Cardano al Campo in provincia di Varese e Alberto Musy consigliere comunale di Torino» – sottolineano i parlamentari membri della commissione nella relazione che verrà presentata oggi in Senato. La relazione sottolinea che al nord gli atti intimidatori sono compiuti, nella gran parte dei casi, da parte di movimenti antagonisti e vengono citati i No Tav e i No Terzo Valico. Il Piemonte, infatti, fa registrare il 56% dei casi di questo tipo. Le città con gli amministratori maggiormente presi di mira sono Napoli, Roma ma anche, appunto, Torino.

La figura istituzionale più colpita è il sindaco con il 35% del totale degli episodi (446 casi). Quasi la metà delle intimidazioni è avvenuta in comuni con più di 15 mila abitanti mentre in un caso su quattro la vittima è attiva in comuni sotto i 5 mila abitanti.

IN PROVINCIA DI VARESE – Oltre al caso eclatante della sparatoria al Comune di Cardano al Campo in cui furono feriti gravemente il sindaco Laura Prati (poi morta in ospedale, ndr) e il vicesindaco Costantino Iametti, si ricorda l’incendio dell’auto dell’allora segretario di Forza Italia a Lonate Pozzolo,Danilo Rivolta (oggi sindaco, ndr) da parte di alcuni esponenti della ‘ndrangheta nel 2009. Da segnalare anche l’incendio dell’auto della dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Lonate Pozzolo,Orietta Liccati, sempre riconducibile ad esponenti del locale clan calabrese un anno prima. Un altro dirigente comunale, DomenicoTucci venne accoltellato a Besnate nel 2008. Un altro sindaco a finire nel mirino è stato Gigi Farioli quando nell’ottobre del 2008 la sua auto venne incendiata fuori dalla chiesa di Sacconago dov’era andato a messa. A subire minacce, vergate con la vernice spray sui muri di Tradate con tanto di svastica, è stata la sindaca di Tradate Maria Luisa Chiaravallotti nell’ottobre del 2013, appena eletta. Un mese prima venne gettato dell’acido sull’auto del sindaco di Solbiate OlonaLuigi Melis. Sempre di stampo politico le minacce subite dal consigliere di Rifondazione ComunistaAngelo Zappoli nel 2004 con telefonate anonime e scritte sui muri.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Marzo 2015
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