Licata è il candidato sindaco del Pd: “Rendere unica Saronno”

Il Partito Democratico ha presentato ufficialmente il proprio candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative di maggio: Francesco Licata, attuale segretario cittadino del Pd, 38 anni, lavora per una grande azienda italiana operante nel settore servizi alle imprese, dove si occupa dello studio dei comportamenti di acquisto dei consumatori.
La presentazione è avvenuta nella sede del partito mercoledì sera, confermando quindi quando già annunciato dal sindaco uscente Luciano Porro, ovvero che il Pd avrebbe puntato su Licata, su un nome giovane e nuovo. Come alleati la neonata lista civica “Saronno bene comune”.

«Il motivo per cui mi candido sindaco è molto semplice – ha spiegato il candidato -: lo faccio perchè mi piace Saronno e, nonostante tutti i suoi problemi, non vorrei abitare da un’altra parte. Mi sono avvicinato al Pd dopo la vittoria di Luciano Porro nel 2010. L’ho fatto perchè credevo nel progetto di Veltroni. Penso che, soprattutto nei momenti difficili come quelli in cui viviamo, non si possa rimanere seduti a guardare. Io preferisco provare a cambiare le cose piuttosto che lamentarmi, preferisco rimboccarmi le maniche. Non perdonerei mai a me stesso il fatto di non averci nemmeno provato».

Il Pd conferma quindi che si presenterà alle prossime elezioni amministrative solo insieme alla lista civica “Saronno bene comune”, dopo l’abbandono degli altri partiti che hanno accompagnato Porro negli ultimi cinque anni: la lista Tu@Saronno ha deciso di puntare su Franco Casali, mentre Sel e Idv hanno annunicato di valutare altre alleanze e presentare un prorpio candidato.

Sul programma che sarà presentato per le elezioni Licata sottolinea il punto fondamentale «è rendere Saronno unica: deve diventare un luogo di attrazione, città vivace, fonte di crescita sociale ed economica per i suoi cittadini. Per far questo dobbiamo porci come obiettivo di lungo periodo quello di creare una governace del territorio dalla quale derivino sicurezza, servizi e si metta in moto le risorse. Questa governace dovrà essere basata sulla valorizzazione delle aree dismesse (il PGT va in questa direzione, il futuro della città dipende dall’utilizzo che si fa di queste); il proseguimento del rilancio del suo centro storico commerciale; il recupero del tessuto urbano esistente (es:interconnessioni ciclabili anche con gli altri comuni) e dei suoi immobili di prestigio; il rispetto dello scarso territorio a disposizione e della sostenibilità ambientale».