Nel paese dipinto è polemica sui morti
Le riesumazioni nel piccolo cimitero di Arcumeggia, nel comune di Casalzuigno, sollevano dubbi da parte di alcuni lettori. La risposta del sindaco: “Il regolamento non l’ho scritto io”

I fatti della vita riguardano anche la morte. Per questo, dopo aver ricevuto la lettera di un lettore che ha chiesto l’anonimato in merito ad alcuni lavori di riesumazione nel piccolo cimitero di montagna di Arcumeggia, abbiamo intervistato il sindaco che ha parlato della questione spiegando il problema, comune anche ad altri cimiteri.
(ac)
Egregio direttore,
Il paese dell’affresco, Arcumeggia, frazione di Casalzuigno, ha un piccolo cimitero dietro la chiesetta del patrono S.Ambrogio.
Il sindaco Augusto Caverzasio, ha disposto la riesumazione delle salme che riposavano a terra nella pace (teoricamente) eterna.
Alcuni parenti dei cari defunti hanno chiesto se fosse possibile, chiaramente pagando il dovuto, non rimuovere i corpi e lasciare le tombe li dove sono sempre state: la risposta è stata un tassativo NO, perché si trattava di un suolo pubblico.
Bene. Detto questo…
Che bisogno c’è di riesumare dei corpi in un paesino dove ci sono pochissimi abitanti, ma soprattutto dove di spazio al cimitero ne avanza???
Perché spendere soldi??? Dice che il tutto non avrà nessuna spesa per il comune… ok, magari per il comune no, ma sicuramente i costi dei lavori graveranno sulle tasche dei contribuenti; inoltre ci sarà la necessità di cremare alcuni corpi… chi paga???
Non si possono trovare degli accordi invece che applicare le leggi alla lettera, ma senza logica?
Magari non c’è soluzione a questo problema, ma almeno una risposta cortese dal primo cittadino è quantomeno dovuta.
Lettera firmata
* * *
Alla lettera pubblicata risponde di seguito il sindaco Augusto Caverzasio.
«Sebbene mi scocci parecchio non sapere il nome della persona che ha scritto la lettera, mi limito a dare una risposta legata ai quesiti sollevati dal lettore – spiega il sindaco – . In primo luogo il Comune sta operando in ottemperanza al regolamento regionale che prevede, per i campi comuni, un periodo di permanenza delle salme per un massimo di 10 anni, senza cassa zincata, o con cassa aperta. Ora: mi risulta che l’inumazione più recente risalga a 28 anni fa, quindi per un periodo che va ben oltre la data prevista. Il regolamento regionale prevede la possibilità di porre sempre nei campi comuni delle croci o dei cippi semplici, e non veri e propri monumenti che invece qualcuno, non ottemperando alle regole, ha posto».
«Ora una domanda la faccio io al lettore – conclude il sindaco Caverzasio – : le sembra giusto che vi siano famiglie che pagano la concessione cimiteriale trentennale o cinquantennale per tener sepolti i loro cari, e invece altre che oltre a non pagare nulla per giunta si lamentano se viene semplicemente data applicazione alla legge?».
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