Saturnino a Varese per presentare la sua biografia “Testa di basso”
Lo storico bassista di Jovanotti, sarà accompagnato da Massimo Poggini, autorevole giornalista musicale. L'appuntamento è per sabato 21 marzo, alle 18, a La Bagatella
«Non ci girerò attorno: io ho iniziato a suonare rock con l’idea di rimorchiare». Se volete sapere come va a finire questa storia l’appuntamento è per sabato 21 marzo, alle 18, a Varese. Saturnino Celani, celebre braccio destro di Lorenzo Jovanotti sarà infatti al locale La Bagatella per presentare il suo ultimo libro “Testa di Basso”. Insieme a Massimo Poggini, uno dei più autorevoli giornalisti italiani, presenterà il libro, appena uscito per Salani Editore, dove racconta le sue “meravigliose avventure”.
L’appuntamento è al locale di via Speroni 12 quando i due, musicista e giornalista, incontreranno il pubblico per presentare questa curiosa biografia. Tra le pagine del libro infatti, Saturnino racconta i “dietro le quinte”, le sue incursioni nel mondo della moda, del cinema, dell’arte e dello sport. Protagonisti sono i tanti personaggi che il “sensational bassist” ha incontrato nel corso della sua carriera: Sting, Lou Reed, Franco Battiato, Luciano Pavarotti, Pino Daniele, Valentino Rossi, Ligabue, Eros Ramazzotti, Gabriele Muccino, Renzo Rosso, Davide Oldani, Claudio Cecchetto. Scoperte, rivelazioni, aneddoti sorprendenti e impensabili per chi lo showbiz lo ha visto solo e sempre da fuori. Anche perché, chi lo conosce sa che Saturnino è uno straordinario raccontatore di storie, un tornado di battute, un organizzatore di scherzi, un postatore folle, esuberante, ironico, alla mano, un influencer che non risparmia di spargere allegria intorno. Un emozionante viaggio al centro della musica in compagnia di un artista polifonico.
«Era come stare in paradiso: attorno a me c’erano soltanto ormoni femminili – continua Saturnino parlando degli inizi della fortunata sua carriera – . Non pensate che abbia combinato chissà che. Parlavamo e basta. Del resto non c’è nulla di più bello che far nascere rapporti. Pensate all’India, dove i religiosi hanno accesso a tutte le caste. Fatte le debite proporzioni, per un musicista più o meno è lo stesso: lui riesce a dialogare anche con persone che all’apparenza potrebbero sembrare ostili. L’elemento aggregante è la passione per la musica».
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