Scola incontra gli studenti: “La competenza è nulla se non c’è l’altro”
L'arcivescovo di Milano ha incontrato gli studenti dell'ateneo castellanzese e ha dialogato con loro sul ruolo dell'università per un nuovo umanesimo. Non è mancata la bacchettata allo "Stato che limita l'iniziativa scolastica"

«L’iniziativa libera della scuola in Italia è coartata da un principio risorgimentale in sè giusto ma che crea dei limiti». Ne è convinto il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, ospite alla Liuc dove ha dialogato per oltre un’ora e mezza con gli studenti che gli hanno posto i loro quesiti. “La crescita della persona nel cammino universitario: per un nuovo umanesimo” era il tema dell’incontro organizzato dall’ateneo castellanzese. Scola, introdotto dal presidente della Liuc Michele Graglia e dal rettore Valter Lazzari, ha affermato che si trattava del quinto incontro con gli studenti della diocesi: «E’ una cosa che faccio volentieri dopo aver passato 40 anni della mia vita in università».
Scola, dopo aver bacchettato lo Stato per l’eccessiva presenza nell’ambito scolastico sottolineando che si dovrebbe limitare ad accreditarle e non a gestirle ha usato molte volte le parole io, incontro, realtà, verità, libertà, comunità e tempo. «La cultura dell’incontro deve farsi strada in un momento di sofferenza dell’Europa – ha detto Scola che ha definito l’incontro – l’antidoto per costruire unità a livello sociale, civile e comunitario. Incontrarsi e scoprire il peso dell’altro». Per l’arcivescovo è l’università il luogo privilegiato per coltivare la cultura dell’incontro. Il dialogo è lo strumento per andare insieme verso il profondo della realtà.
Scola si è poi soffermato sulla soggettività e oggettività del sapere di fronte alle domande degli studenti, imperniate principalmente a cercare una risposta che coniugasse il sapere universitario a quello spirituale: «Ogni incontro umano, soprattutto tra docente e studente, è sempre un incontro di libertà.Due piu due fa sempre 4 ma ci sono professori di matematica che ti fanno amare quella materia e altri che te la fanno odiare – ha detto ancora il porporato che ha sottolineato come – familiarità e amicizia permettono di imparare il sapere che garantisce accesso al lavoro partendo da una cooperazione per la costruzione di una vita buona».
Scola ha poi paragonato il periodo dell’università a quello che va dal primo al settimo anno di età nella vita degli uomini: «In quei primi anni di vita si forma il 70% dell’individuo e subito dopo viene il tempo dell’università per importanza, un tempo limitato ed esclusivo che non può essere perso». Infine un consiglio per non perdersi nella corsa al successo e al primato: «La competenza da sola non basta, i valori sono fondamentali e sono quelli riferiti al benessere del soggetto in relazione con gli altri».
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