Varese, l’agonia continua: a Masnago è contestazione

Corti si fa espellere subito e il Frosinone ne approfitta: i laziali passano 1-4 al "Franco Ossola" dove i tifosi ne hanno per tutti. Non bastano la rete di Zecchin e due traverse clamorose di Culina

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Crollo verticale. In quella che poteva già considerarsi l’ultima spiaggia – visti i risultati delle altre squadre in lotta per la salvezza – il Varese precipita una volta di più. A Masnago, dove non si vince da una vita, passa anche il Frosinone per 4-1, risultato in qualche modo bugiardo ma che in fin dei conti non fa che certificare quel che si temeva da tempo e cioè che i biancorossi sono sempre più lontani dalla Serie B pur con dieci partite ancora da disputare. Una partita nata male e finita peggio, con il Varese in dieci dal 12′ per l’imperdonabile espulsione di Corti (anche capitano), prima ammonito e subito dopo cacciato per proteste continue. Altro che “partita della vita”: quando un veterano la combina così grossa c’è da rimanere senza parole (e risparmiamo quelle suggeriteci da qualche tifoso fin dall’intervallo).

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Il Frosinone così ha fatto il suo dovere, quello di una squadra che vale i playoff, mettendo in croce la difesa di Bettinelli con due reti in pochi minuti. Il Varese ci ha provato ancora: gol di Zecchin e due incredibili traverse di Culina, migliore in campo. Ma sull’1-3 sono riprese feroci le contestazioni, che si erano diradate per qualche minuto: dalla Curva Nord sono piovuti petardi molto potenti, tanto quanto i cori che hanno toccato un po’ tutti. Da Laurenza a Imborgia a qualche giocatore, fino a mister Bettinelli sinora mai contestato.

Tra un invito a schierare la Primavera e uno ad andare a lavorare intanto, i biancorossi hanno definitivamente perso la capacità di reagire e la scivolata vincente di Santana ha solo certificato il poker ai danni di un Varese che non esiste quasi più. Ora, a una vita dalla conclusione del campionato, il morale è sotto i tacchi e le speranze di salvezza sono praticamente frantumate: uno scenario davvero tetro (mettiamoci anche i rischi per la sopravvivenza societaria), peggiore di quanto si potesse ipotizzare anche solo qualche mese fa.

COLPO D’OCCHIO – La promozione con ingresso gratuito agli under 30 non aumenta di molto l’affluenza allo stadio, dove Pierpaolo Cassarà fa il proprio esordio presidenziale con al collo la sciarpa biancorossa. In curva Sud un drappello di tifosi laziali a sostenere la propria squadra, nella Nord un avvio “luminoso”: lampade e striscione con la scritta “In questo buio solo noi la luce”.

 

CALCIO D’INIZIO – Bettinelli prova a coprirsi schierando i suoi con un 4-1-4-1 con Barberis a impostare davanti alla difesa e Miracoli unica punta. Esordio di Jebbour con la maglia del Varese, rispolverati Blasi e Culina. Stellone, pur con alcuni assenti, mette in campo un 4-3-1-2 con Carlini alle spalle delle punte Dionisi e Daniel Ciofani. In campo dall’inizio anche gli ex Zappino e Frara.

IL PRIMO TEMPO – Nei primi minuti di gara è il Frosinone a fare gioco, senza tuttavia mettere paura al Varese a parte un tiro da lontano al volo di Sammarco che fa il paio con quello successivo di Miracoli, altrettanto inoffensivo. Al 10′ Corti viene ammonito per un fallo a centrocampo, giallo che pare normale ma il capitano biancorosso si innervosisce, protesta per un successivo intervento e poi esagera a pochi metri dall’arbitro Saia. Quest’ultimo lo caccia con il rosso diretto: gara già segnata per demerito di uno dei giocatori che avrebbe dovuto condurre la squadra con la sua esperienza. Peccato mortale doppio.

E così il Frosinone può prendersi la scena: al 24′ c’è il vantaggio con un’azione rapida “aiutata” da un’uscita spericolata di Borghese. D. Ciofani e Dionisi ne approfittano, prendono in mezzo anche Luoni e vanno in gol (segna Dionisi) per la prima volta.

Nel Varese prova a muoversi Culina, ben supportato a sinistra da Jebbour: del croato un cross che la difesa toglie dalla testa di Zecchin. Ma quando i gialloazzurri tornano a premere per la difesa di casa sono guai e così al 37′ arriva il bis: Borghese ancora fuori posizione, Carlini riceve tra Rea e Jebbour e scarica in rete il raddoppio. E poco dopo ci vuole un miracolissimo di Perucchini per evitare il tris sullo stesso Carlini.

Dalla curva intanto i tifosi rumoreggiano e poi esplodono in cori di contestazione, che il Varese parzialmente spegne prima dell’intervallo: il solito Culina inventa un assist filtrante per Zecchin che tira di rabbia rendendo vana la deviazione disperata di Bertoncini e sigla l‘1-2.

 

LA RIPRESA – Si riparte ed è un Varese che a onor del vero ci prova nonostante l’inferiorità numerica. Protagonista, manco a dirlo è Antonini Culina che al 7′ si incunea tra tre difensori e spare un missile terra-aria fermato solo dalla traversa. Poi tocca a Borghese, insufficiente in difesa, provare a colpire in attacco prima con un tiraccio alle stelle e poi con un’inzuccata finita alta non di molto.

Al 19′ però è ancora Frosinone e stavolta l’azione è da manuale: la squadra di Stellone costruisce a sinistra e poi ribalta il gioco trovando la rete da destra ancora con Carlini, con Perucchini incolpevole e battuto. Culina, sempre lui, prova a raddrizzare con un ultimo colpo di coda la partita: altra azione solitaria e sinistro a girare fantastico, ma ancora la traversa respinge il tentativo. E’ la fine, il Varese si spegne del tutto e concede il poker a Santana appena entrato mentre i petardi si alternano ai cori di protesta e di scherno degli ultras, che lasceranno la curva a pochi minuti dalla fine per spostarsi nei pressi degli spogliatoi. Ma rabbia e delusione non possono cambiare la rotta a un Varese sempre più sott’acqua.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Marzo 2015
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