Elisabetta Ballarin in Tv: “Devo fare qualcosa di buono per Mariangela”
Lunga intervista della trasmissione Falò della Tv Svizzera alla 29enne condannata nel processo alle Bestie di Satana e al padre di Mariangela, Silvio Pezzotta che la perdonò. Ora è laureata e lavora fuori dal carcere
![elisabetta ballarin bestie di satana](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2015/04/elisabetta-ballarin-bestie-di-satana-443828.610x431.jpg)
«Non facevo parte della setta. Ero una tossicodipendente legata ad un altro tossicodipendente, pensavamo solo a drogarci e anche il giorno in cui Andrea Volpe uccise Mariangela Pezzotta l’unica cosa che siamo riusciti a fare, dopo che lui le sparò, fu una dose di eroina». Elisabetta Ballarin ha concesso una lunga intervista alla Tv Svizzera che è andata in onda nella puntata di Falò di ieri sera, giovedì. “Punire o educare?” era il tema della puntata e proprio l’esempio di Elisabetta, condannata a 23 anni di carcere per concorso in omicidio della 25enne nell’ambito del processo alle Bestie di Satana, è stato il punto di partenza per una riflessione sul tema del ruolo del carcere come punitivo o rieducativo. Toccanti le dichiarazioni della giovane, oggi 29enne, che ha ricostruito quel periodo della sua vita e la notte dell’omicidio, il 24 gennaio 2004: «Le sparò e quando tornai dalla depandance la trovai in un lago di sangue. La mia colpa fu quella di non fare nulla per salvarla – ha detto piangendo – una colpa che mi porterò dietro per tutta la vita».
L’intervista è proseguita con il rapporto nato tra Elisabetta Ballarin e il padre di Mariangela Pezzotta, Silvio anche lui intervistato da Anna Bernasconi e dalla troupe di Falò. Lui la perdonò anni dopo e firmò anche la richiesta di grazia al Capo dello Stato per lei. Elisabetta, nel frattempo, ha avviato gli studi d’arte nel carcere di Verziano, in provincia di Brescia, l’unico in Italia ad avere una facoltà universitaria al suo interno e lavora al di fuori delle mura del penitenziario. A febbraio di quest’anno ha conseguito la laurea specialistica con il massimo dei voti. «Elisabetta sa bene l’atto che ha commesso e nulla potrà mai cancellarlo – ha detto Silvio ai microfoni della Rsi – ma in lei vedo Mariangela, poteva esserci lei al suo posto». Un rapporto che si è consolidato con la consegna della borsa di studio ad Elisabetta da parte dello stesso Silvio: «Quando me lo proposero risposi che erano fuori di testa ma lo feci per la mamma. E’ stato un incontro molto umano».
Anche il rapporto con la madre, Cristina Lonardoni recentemente scomparsa, è stato ricordato dalla giovane: «Mia madre ha impostato la sua vita su di me e anche se può aver commesso qualche errore mi è sempre stata vicino fino alla fine – racconta – ho il forte rammarico di non averle restituito tutto ciò che mi ha dato».
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