#FuoriSalone, istruzioni per l’uso
Volete trascorrere parte del weekend nel capluogo, per vedere gli ultimi fasti della DesignWeek? Ecco le indicazioni più precise, e la dritta "definitiva" su dove mangiare
Per tutti i milanesi di ‘Milano Milano’, l’esperienza mistica del Fuorisalone inizia la settimana prima dell’apertura di quella che si chiama ufficialmente Milano Design Week (per il habitué MDW, per i digitali #MDW2015) e che ufficiosamente è un delirio in cui qualunque ciofeca diventa un’installazione meritoria di attenzione. La mail si riempie di inviti, il profilo Facebook pullula di appuntamenti. I malcapitati iniziano la triste litania: ma come faremo a fare tutto? È impossibile andare dappertutto.
IL LIVEBLOG DEL SALONE E DEL FUORISALONE
Ma come ogni anno si mettono ai posti di combattimento (di norma, il loro amato google calendar, sincronizzato su tutti i device in loro possesso) e iniziano a stilare il programma, o piano di battaglia. La previsione è passare da una zona all’altra della città in un battibaleno, partecipando contemporaneamente a tutte le inaugurazioni, a tutte le Press preview, a tutti i cocktail che costellano la zona dentro la circonvallazione, tutti indistintamente programmati per le ore 18. Invariabilmente, dal giorno di apertura a quello di chiusura, questa corsa contro il tempo rende infernale la loro vita di relazione, costringendoli a camminate sfiancanti, corse in taxi o – per i più previdenti – in motorino, e ad arrivare a fine serata con una nuova, invariabile litania: non c’è la farò mai a vedere tutto.
Noi di milanosecrets, per due terzi provinciali e per un terzo milanesi, abbiamo fatto dell’organizzazione un imperativo categorico, e della programmazione ragionata un culto: seguiteci, e il FuoriSalone non avrà più segreti!
Si parte dalla zona che è stata ‘fuori’ prima delle altre: quando a Milano c’era solo il Salone, quello che stava in Fiera, qualche mente geniale si è inventata Zona Tortona, e la settimana più cool della città ha avuto origine. Adesso è talmente inflazionata che i radical chic la snobbano: voi non ditelo a nessuno, ma un giro non perdetelo, perché è lì che incontrerete grandi marchi e giovanissimi designer, ma soprattutto la ‘gioventù da movida’. Noi quest’anno andiamo alla Galvanotecnica Bugatti, dove scoprire pezzi vintage e dare un’occhiata ad un cortile piacevolissimo, e a una sala delle colonne che vi porterà indietro nel tempo.
Se siete della serie ‘amo il nord Europa, la sostenibilità e il minimal’, virate invece verso Via Ventura. In un angolo di Milano che fa tanto quartiere, Lambrate, scoverete designer di profilo internazionale e un eclettismo che vi colpirà. Le installazione sono ovunque, anche nelle officine meccaniche che si prestano a questa vera e propria festa di piazza.
L’atmosfera è impagabile, la vivacità seducente: qui, la frase ‘non sembra nemmeno di essere a Milano’ è decisamente calzante.
Se invece è proprio Milano che cercate, e la volete riscoprire in una zona che è fatta di cortili e soffitti a cassettoni, di palazzi d’epoca e terrazze fiorite, la vostra zona è quella delle 5 vie. Nato negli ultimi anni, è il posto più radical della città, dove incrocerete vip o sedicenti tali alle prese con scatti d’autore per instagrammare l’ultima libreria o il più innovativo complemento d’arredo in un’atmosfera da (costruitissima) festa paesana.
Un’ultima occhiata alla zona Sant’Ambrogio, per andare a rendere omaggio alla regina del gusto milanese, Rossana Orlandi nel suo show room come sempre ‘oltre’ per eleganza, e c’è giusto il tempo per un giro in via San Vittore, dove quest’anno c’è lo Street food più gustoso della città: food truck a profusione, per mangiare panini, frico, dolci, e persino cibi bio a base di canapa.
Finita l’ubriacatura da salone? Tranquilli, è solo l’inizio. Tra pochi giorni inizia Expo!
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