La grande “festa” di Fiorella Mannoia incanta l’Apollonio
Teatro strapieno per l'artista che ha fatto tappa con il tour nato per festeggiare i suoi quarant'anni di carriera
Una splendida Fiorella Mannoia quella che ieri sera, mercoledì 15 aprile, ha fatto tappa a Varese. Accolta da un teatro strapieno, è arrivata in città per una data del tour che ha iniziato nel 2014 e nato per festeggiare i suoi sessant’anni: «a dire il vero ne ho compiuti sessantuno qualche giorno fa e sono felice di continuare questo tour. Grazie a tutti voi per essere qui».
Lo spettacolo si apre su una piccola televisione in stile anni ’60, sul lato del palcoscenico. Il presentatore annuncia la partecipazione di una giovanissima Fiorella Mannoia al Festival di Castrocaro. Era il 1968 e lei, quattordicenne era salita sul palcoscenico cantando “Il bambino sul leone” di Adriano Celentano. «Da quell’esperienza ci sono voluti diversi anni perchè qualcuno si accorgesse di me» racconta al pubblico dando inizio ad una serata di racconti e canzoni che percorrerà i suoi quarant’anni di carriera.
In scaletta c’è “Caffè Nero Bollente” e poi “Come si cambia”. «E’ la canzone che mi ha tracciato la strada. Quando ho cantato quella canzone ho capito dove mi poteva portare la mia voce. Grazie a questo testo ho capito che se mi emozionavo, la mia voce poteva portarmi ovunque. E così, da quel momento, ho sempre scelto brani che avessero quella forza».
Arriva il momento di “Amore Bello” di Claudio Baglioni, “Quello che le donne non dicono” di Enrico Ruggeri, “Le notti di maggio” di Ivano Fossati, “La storia siamo noi” di De Gregori e poi una carrellata di altre canzoni che hanno tracciato la carriera di una grande interprete della musica italiana. «Le canzoni hanno la forza di entrare nelle nostre vite. Ognuno di noi le fa proprie e ci mette dentro quello che vuole. Ricordano persone, momenti, persino profumi».
Fiorella Mannoia arriva al pubblico con la sua voce piena ed emozionante. Lo coinvolge fin dai primi minuti smuovendolo a cantare e a muoversi sulle sedie del teatro. Sono tantissimi gli applausi che fin dai primi pezzi iniziano spontanei e che accompagneranno tutta la serata. Un pubblico che le regala fiori e che l’accoglie tra abbracci e fotografie quando scende la palco, quasi alla fine del concerto, per cantare tra il pubblico.
Tre ore di spettacolo dove Fiorella Mannoia svelta i lati della propria femminilità,m di artista e di donna, con la consapevolezza che quarant’anni di carriera le hanno regalato. Ad accompagnare le canzoni anche il “cambio” d’abito, vezzo d’artista ma anche simbolo dei cambiamenti nel percorso di una donna. E poi, ancora i brani da lei rivisitati di cantautori come Vasco Rossi, Lucio Dalla, Pino Daniele. Il finale è con l’amatissima “Il cielo d’Irlanda” cantata con il pubblico sotto il palco, e l’intero teatro in piedi ad applaudire.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione Un’altra Storia di Varese.
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