L’osservatorio cerca vita nello spazio. La ricerca piace a livello mondiale
Presentati a Parigi i primi risultati del progetto Seti, con attrezzatura progettata e creata dai ricercatori della fondazione Foam13. Obiettivo: "ascoltare" segnali di vita extraterrestre

Lo scorso 25 marzo la Fondazione Osservatorio Astronomico di Tradate FOAM13 ha partecipato al “6th International Symposium on Searching for Life Signature” nella sede dell’Accademia Internazionale di Astronautica (IAA) a Parigi.
In questa sede sono intervenuti più di venti scienziati di altrettanti Istituti e Università del mondo, nell’ambito della ricerca scientifica SETI, acronimo di Search for Extraterrestrial Intelligent (Ricerca della Vita Intelligente Extraterrestre).
A questo Symposium, la FOAM13, ha presentato i primi risultati sperimentali ottenuti con strumenti dalla sezione SETI condotta dal Prof. Claudio Maccone, uno dei massimi scienziati al mondo che si occupano di questo argomento. Lo strumento dalla FOAM13 è stato progettato e costruito grazie a collaboratori con importanti e indubbie competenze nel campo della costruzione di Hardware e software, come il Dott. Giuseppe Savio e il Dott. Alberto Villa (corresponsabili del progetto FOAM13-OSETI) e con l’aiuto, per le messe a punto della strumentazione ottica, delle osservazioni stellari e relazioni, della Dott.ssa Sara Ricciardi, del Dott. Marco Sala, del Dott. Giuseppe Palumbo e del tecnico Diego De Gasperin.
Questa strumentazione è costituita da un telescopio appositamente ingegnerizzato a cui è stato applicato al fuoco una strumentazione con appositi fotomoltiplicatori, analizzatori di segnale e software appositamente sviluppati dal team della FOAM13. Questa strumentazione legge la quantità di luce che ci proviene da una stella, che una volta analizzata, ci dice se ci sono anche altri fotoni di emissione laser, quindi artificiali, con la possibilità che questi siano sia prodotti da vita intelligente su un pianeta extrasolare.
Questo progetto dell’osservatorio di Tradate, partito nel 2010 e concluso con le prime osservazioni nel 2014, si chiama OPTICAL SETI abbreviato in OSETI.
Ad oggi, infatti, sono più di 4000 i pianeti extrasolari, scoperti dalla sonda Kepler, che ruotano attorno a stelle relativamente vicine a noi, ci dice il presidente della FOAM13 Roberto Crippa, e tra questi almeno una ventina possiedono caratteristiche che si avvicinano a quelle terrestri e quindi non è da escludere che vi sia vita anche intelligente.
Il giorno prima del Symposium, la FOAM13 è stata invitata a partecipare al Committee SETI, organo che deve discutere e decidere come ci si dovrà comportare se mai un segnale extraterrestre raggiunga la Terra. A questo incontro, avvenuto presso la sede dell’UNESCO a Parigi e stata invitata anche la FOAM13, dove ha presentato il progetto FOAM13-OSETI molto apprezzato dalle autorità presenti.
Per dare un ‘idea di chi partecipa a questi Committee e Symposium mondiali, le nazioni e istituzioni partecipanti a questa 6th edizione sono state: Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone, Russia, Cina, Inghilterra, Germania, Francia, Olanda, NASA, Boeing Company e per l’Italia la Fondazione FOAM13 con tre dei suoi rappresentati.
Da questi giorni di incontri, discussioni e decisioni, la FOAM13 ha perfezionato una serie di accordi di collaborazione: il primo con il Dott. Andrea Mellis del Sardinia Radio Telescope (il radio telescopio da 64 metri di diametro, il più avanzato tecnologicamente oggi al mondo), gestito dall’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica il principale ente di ricerca italiano per l’astronomia e l’astrofisica), per il perfezionamento di un software che utilizzano e che può essere utile al nostro strumento OSETI.
Il secondo e importantissimo accordo è stato siglato con l’Università di Barkley California nel Dott. Adrew Simeon per una stretta collaborazione e scambio di importanti strumenti e progetti scientifici d’avanguardia invitandoci, per l’anno prossimo, ad andare in California nella loro Università, dove si svolgerà il 7th Symposium on Searching for Life Signature. Questo può essere considerato come la massima considerazione per il lavoro svolto dall’Osservatorio FOAM13, in quanto l’Università di Berkeley oltre ad essere stata la prima a cominciare a parlare di SETI è ancora oggi la massima autorità mondiale in questo campo.
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