Maroni scrive a Renzi: “Il Governo fermi le nuove regole sull’azzardo”
Beccalossi: "Contro il proliferare di slot machine e macchinette mangia soldi è una battaglia senza 'se' e senza 'ma'"
“Caro presidente Renzi, ferma, finché sei in tempo, il decreto che il Governo sta predisponendo sul gioco d’azzardo, perché di fatto spazzerà via il lavoro compiuto in questi mesi da Regione Lombardia e altri Enti locali, per combattere una piaga sociale che colpisce un milione di Italiani. Se così non sarà, il Governo dimostrerà a tutti che, prima della salute dei cittadini, contano le entrate facili per le casse dello Stato, favorite dalla diffusione delle offerte di gioco esagerata e disordinata”.
Queste alcuni dei concetti espressi dal presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni in una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio Matteo Renzi, con la quale prende posizione sul decreto legislativo per il riordino delle disposizioni in materia di giochi pubblici, annunciato come imminente da parte del Governo.
“Secondo le bozze che stanno circolando in questi giorni, – commenta Maroni – si vorrebbe imporre alle Regioni di rivedere le proprie normative in merito al gioco. Non sfugge a nessuno che, se passasse questa versione, in Lombardia dovremmo annullare le distanze minime di 500 metri da ospedali, scuole, chiese e centri anziani, che, a oggi, si sta rivelando uno strumento formidabile per evitare il proliferare delle macchinette. Anche i Comuni non potrebbero più limitare gli orari delle sale giochi”.
“Il presidente Maroni ha confermato per l’ennesima volta che quella della Lombardia contro il proliferare di slot machine e macchinette mangia soldi è una battaglia senza ‘se’ e senza ‘ma’
– commenta l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, team leader per le iniziative sulla ludopatia -. Il decreto-Renzi sarebbe uno schiaffo agli Italiani. Con la nostra Legge, approvata all’unanimità da tutte le forze politiche, stiamo dando esempio di una politica che guarda alle fasce deboli della società ed è disposta combattere gli interessi delle lobby. È una buona legge, che funziona e ha permesso di vincere già diversi ricorsi. Un passo indietro sarebbe inaccettabile”.
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