“Non uccidete i serpenti di casa nostra: sono utili e non vi fanno male”
Stefano ha 24 anni e vive a Castelseprio: su Facebook sta lanciando una campagna per salvare i rettili molto utili in natura. Per farlo ha realizzato una copiosa documentazione fotografica
“Abito a Castelseprio, ho 24 anni e studio i serpenti (seppur in modo amatoriale, non ho mai seguito corsi di formazione o fatto parte di associazioni animaliste) fin da quando ero bambino avendo iniziato a maneggiarli dall’età di 8 anni mentre giocavo nei prati intorno a casa“.
Incomincia così il lungo e dettagliato articolo firmato da Stefano Zanon, affezionato lettore di Varesenews che ci ha inviato un’ampia disamina sui tanti rettili che possiamo incontrare in provincia di Varese.
Con l’arrivo della bella stagione spesso facendo gite fuoriporta o in mezzo al verde, capita di incontrare dei rettili: cosa fare?
Ecco alcuni consigli e cosa c’è da sapere.
“Molti sorvoleranno l’argomento, ed in effetti non pretendo di suscitare passione per gli animali a chiunque ma ci tengo comunque a puntualizzare alcune cose riguardo ai “temutissimi” serpenti che, con l’arrivo della stagione calda, anche quest’anno stanno iniziando a spuntare nei nostri giardini.
Negli ultimi due/tre anni ho cercato di sensibilizzare amici e conoscenti per evitare il solito puntuale massacro di rettili della nostra zona, dovuto ad una sbagliata educazione ed alle leggende antiche che raffigurano i serpenti come creature malefiche (satana) e mortali e quest’anno ho deciso di muovermi un po’ di più sul web soprattutto attraverso Facebook.
Innanzitutto, bisogna dire che il 90% degli incontri in provincia di Varese riguarda esemplari di BIACCO ovvero i comuni serpenti di campo, chiamati comunemente “rattera” perché appunto si cibano di topi e ratti. La colorazione nell’adulto è nero con striature giallo/verdi oppure completamente nero, mentre gli esemplari giovani tendono al grigio argento puntinato bruno/nero, che via via crescendo diventa sempre più scuro fino a raggiungere la livrea adulta.
Molto veloci durante la fuga, sono famosi soprattutto perché – se messi alle strette tentano di mordere ripetutamente, sollevando una parte di corpo dal terreno e “lanciandosi” contro l’avversario. Non essendo velenosi, non sono pericolosi ed i morsi non sono affatto dolorosi (varie esperienze personali, pur provocando un lieve sanguinamento se gli esemplari sono di grandi dimensioni)….ma nonostante questo sono comunque vittima di bastonate, badilate e sassate.
Va ricordato che sono UTILISSIMI nel nostro giardino perché, oltre a cibarsi di topi, ratti ed insetti dannosi, si cibano anche delle eventuali vipere (gli unici serpenti velenosi italiani) essendo immuni al loro veleno.
Il restante 10% si tratta di altri serpentelli di campo (Colubri), di orbettini (che in realtà sono Sauri e non serpenti), o dei vari esemplari di biscia d’acqua (Natrice dal Collare, Natrice Viperina, Natrice Tassellata). Questi, a differenza del Biacco che ha il suo bel caratterino vivace, sono molto più tranquilli. Quando scoperti, anziché darsi alla fuga, tendono a restare immobili o a procedere indifferenti. Soprattutto, non mordono praticamente mai, nemmeno mettendogli un dito direttamente in bocca.
Come già detto, l’unica velenosa nelle nostre zone è la Vipera. E’ rarissima, rappresenta una percentuale inferiore inferiore all’ 1% nella provincia di Varese e solitamente si tratta della Vipera Comune (Vipera Aspis). La seconda specie presente nel nostro territorio varesino è il Marasso (Vipera Berus), mentre le altre due restanti vipere italiane sono la Vipera dal Corno (Dolomiti orientali / Carso) e la Vipera dell’Orsini (Appennino).
La loro presenza è più frequente in zone fresche, secche o rocciose, quindi preferibilmente nella fascia delle Prealpi varesine, piuttosto che in pianura.
Le vipere sono riconoscibili per il corpo “ciccione”, coda corta, testa triangolare e soprattutto per l’OCCHIO DI GATTO ovvero con pupilla verticale, anziché rotonda come in tutti gli altri serpenti italiani innocui. Sia la Vipera Comune sia il Marasso, pur essendo esemplari velenosi, non sono quasi mai mortali… in ogni caso non meritano di essere uccise, sono tra rettili i più pacifici in assoluto, pigri che amano godersi il sole appena si sentono in pericolo fuggiranno per i fatti loro, morderanno solo se maltrattati o calpestati non vi correranno mai dietro!!!!”
(di Stefano Zanon )
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