Parco giochi rumoroso, il Tar dà ragione al Comune
Una nuova tessera sul “caso” sollevato da una lettera inviata a Varesenews in merito ad un parco pubblico

Pubblichiamo la nota della Giunta di Porto Ceresio ( a firma del vice sindaco Domenico Carcillo ) relativa alla sentenza del TAR in merito alla questione del Parco Giochi di Via degli Alpini, favorevole al Comune di Porto Ceresio.
Dal TAR Lombardia una notizia positiva per il Comune di Porto Ceresio e per le sue casse: la sentenza del Tribunale Amministrativo depositata in data 20/04/2015 respinge in toto l’ennesimo ricorso avanzato contro il Comune in merito al Parco Giochi di Via degli Alpini e respinge anche la nuova esorbitante richiesta di risarcimento per presunte immissioni rumorose.
Si tratta di una questione ben nota, già trattata da articoli di stampa che hanno suscitato il pubblico interesse anche per la sua assurdità. Ricordiamo che con delibera di Giunta del 21 Gennaio il piccolo parco giochi era stato chiuso definitivamente, previa rimozione di tutti i giochi per bambini e le panchine. La decisione era stata assunta al fine di far cessare totalmente le immissioni rumorose per cui il Comune era stato condannato con sentenza del 2003 e aveva dovuto sborsare la cifra di 87.000 euro. Una decisone radicale atta ad evitare di incorrere ancora in nuove condanne di carattere risarcitorio.
Era, infatti, pendente da parte degli stessi attori l’attuale ricorso dell’agosto 2014 contro il Comune per presunta inottemperanza al giudicato del 2003. Il ricorso conteneva anche una nuova richiesta risarcitoria per presunti danni non patrimoniali per il periodo intercorso dal 2003 al 2015 per una somma pro-capite di 26.642 euro e quindi per un totale di 133.210 euro.
Il ricorso chiedeva anche la dichiarazione di nullità di alcuni atti connessi al parco, nonché della delibera consiliare del PGT (Piano di Governo del Territorio) del luglio 2014 che confermava la destinazione a “strutture esistenti” dell’area in questione.
Neppure la decisone di chiusura del parco fermava detto ricorso.
Questa volta però la sentenza del TAR dà ragione su tutta la linea al Comune di Porto Ceresio, difeso dall’ vv. Cristina Colombo, e oltre a dichiarare l’improcedibilità del ricorso respinge tutte le richieste in esso contenute. Respinge la richiesta di condanna per inottemperanza in quanto il Comune “ha pienamente ottemperato al giudicato”.
Respinge la richiesta di dichiarazione di nullità delle recenti deliberazioni e determinazioni connesse al parco. Respinge la richiesta di dichiarazione di nullità della “delibera del PGT che nel confermare la destinazione dell’area a servizi esistenti non costituisce violazione del giudicato”. Soprattutto respinge integralmente la nuova richiesta risarcitoria puntualizzando come i ricorrenti non abbiano in alcun modo provato l’esistenza di un danno in ragione di presunte immissioni rumorose, né il nesso causale tra il danno ed il comportamento del Comune. Il Collegio ha altresì rigettato la domanda di risarcimento danni che i ricorrenti hanno prospettato come riconducibili a presunte attività di screditamento anche attraverso mezzi di comunicazione, in ragione dell’articolo apparso su Varese News sull’argomento.
Certo il respingimento del ricorso e soprattutto della richiesta risarcitoria costituisce un grande risultato per il Comune, che altrimenti sarebbe stato in difficoltà nel reperire una tale somma, un risultato che dà piena soddisfazione riguardo agli sforzi compiuti ed alle strategie difensive adottate.
Rimane l’amaro per la decisione di chiusura del parco che si è dovuto comunque assumere al fine di evitare rischi.
Rimane anche l’amaro per il fatto che le spese legali sono compensate e cioè ognuno paga le sue. Del resto se da una parte il Comune è costretto a difendersi dalla perenne conflittualità, né potrebbe essere altrimenti, dall’altra dispiace dover affrontare sempre spese legali e dovervi destinare risorse che potrebbero essere utilizzate diversamente. Ma questo contenzioso non è il primo né l’ultimo e ci aspetta ancora un analogo ricorso contro il PGT.
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