“Portiamo il pane del carcere a tutta la città”

La proposta di Marco Cirigliano punta a portare nel commercio cittadino i prodotti da forno realizzati dietro le sbarre: "Il lavoro rappresenta lo strumento efficace e principale di reinserimento"

Che pane mangi? (inserita in galleria)

Per ora i loro prodotti circolano solo all’intero del carcere o verso quei locali che hanno stretto un accordo con la cooperativa, ma il pane realizzato all’interno del carcere di Busto potrebbe presto arrivare sulle tavole di tutta la città. E’ il consigliere Marco Cirigliano (Sel) a proporre che l’amministrazione metta a disposizione della cooperativa che gestisce il servizio un locale per vendere direttamente i prodotti.

«Attualmente sono 5 i detenuti assunti nel laboratorio dove si produce il pane -spiega Cirigliano- e
la possibilità di un lavoro già nel corso della detenzione con una prospettiva a lungo termine rappresenta un obiettivo da raggiungere ad ogni costo». E proprio perchè il «lavoro offre una possibilità di riscatto ed è un tassello fondamentale nell’iter rieducativo» oltre che essere «lo strumento efficace e principale di reinserimento del detenuto» il consigliere punta a portare il pane del carcere anche fuori dalle mura di via per Cassano.

Ma la panetteria è solo una delle realtà ad oggi attive all’interno della struttura penitenziaria di Busto Arsizio. Molto più note sono ad esempio le attività (e i prodotti) della cioccolateria “Dolci Libertà” che da quando è stata realizzata ha dato lavoro a più di 100 detenuti e che per Expo ha lanciato nuovi prodotti di eccellenza.

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Aprile 2015
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