Robocup, un seminario per riflettere su creatività e gioco
Organizzato da Univa per trasmettere il messaggio che con il gioco e la creatività si possono apprendere contenuti importanti anche difficili
Un’iniziativa internazionale, nata con intento ludico e poi diventata appuntamento scientifico tradizionale atteso in tutto il mondo. RoboCup nasce nel 1997 con una missione giocosa: mettere in campo una squadra di robot in grado di vincere una partita di calcio contro i campioni di Coppa del Mondo nel 2050. Da quell’idea originale deriva un progetto scientifico internazionale importante, con l’obiettivo di migliorare lo stato dell’arte dei robot intelligenti e diffonderne la cultura.
Per saperne di più leggi anche: Robocup, quattro giorni di sfide tra robot
Quest’anno la VII edizione delle finali italiane di RoboCupJunior si terrà in provincia di Varese, con la collaborazione di enti, istituzioni e scuole, tra cui capofila l’Isis Facchinetti di Busto Arsizio e l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese come partner dell’iniziativa. In particolare, è previsto ilseminario “Homo Faber & Homo Ludens”, che vedrà la partecipazione di Luca Mari, docente della LIUC-Università Cattaneo e di Tiziano Barea Vice Presidente dell’Unione Industriali della Provincia di Varese.
L’appuntamento è per giovedì 9 aprile (dalle 9.30 alle ore 11.00) nella Sala Ferrario di Malpensafiere. Obiettivo dell’incontro trasmettere il messaggio che con il gioco e la creatività si possono apprendere contenuti importanti anche difficili. “Spesso le materie come la matematica attirano poco l’attenzione degli studenti – sottolinea il Vicepresidente di Univa, Tiziano Barea – Non è tanto un problema di attitudini personali. Le capacità, vanno allenate. È dunque più un problema di metodo didattico. Quando l’apprendimento passa non soltanto dalle “classiche” lezioni frontali in aula, alla sperimentazione personale, all’applicazione pratica, la passione prende il posto del rischio di apatia. Non si insegna solo coi libri. Si insegna anche mettendo i ragazzi in competizione tra loro e con se stessi. Noi crediamo che Robocup sia questo, sia un esempio di come il passaggio da una didattica tradizionale ad una didattica attiva, basata sullo sperimentare, sia un modello vincente per tutti i soggetti coinvolti. E quando parlo di soggetti mi riferisco a studenti, docenti, ma anche aziende. Perché un Paese senza cultura scientifica e tecnologica è un Paese destinato ad essere perdente, destinato ad invecchiare e incapace di aiutare le imprese a competere.”
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