Tutti si chiedono: com’è possibile entrare con la pistola?

Il mondo della politica e delle forze sindacali di polizia chiedono di chiarire con precisione l’accaduto

palazzo giustizia milano tribunale

“Sconvolgente che una persona qualsiasi possa entrare armata nel tribunale di Milano”. La sintesi dello sconcerto, ma anche dell’incredulità provocata dagli omicidi commessi al Palazzo di Giustizia questa mattina sta in neppure 140 caratteri scritti dal governatore della Lombardia Roberto Maroni, che affida a twitter il suo commento. Come è possibile?

Pochi minuti dopo l’accaduto sono stati avvertiti il presidente del Consiglio Matteo Renzi, e i ministri dell’Interno, Angelino Alfano e della Giustizia Andrea Orlando, il quale ha affermato che al ministero “non sono arrivate segnalazioni su un deficit nelle strutture di sicurezza” del tribunale milanese.

Lo stesso Renzi avrebbe subito parlato coi militari che hanno arrestato la persona accusata di aver sparato, Claudio Giardiello.

Come un’arma abbia potuto entrare in un sorvegliatissimo palazzo di giustizia – a meno di un mese dall’inizio di Expo e quindi con tutte le contromisure di sicurezza già attivate – rimane un interrogativo irrisolto anche per gli addetti ai lavori.

Se lo domanda Antonio de Lieto, Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.): “Cosa è accaduto realmente, forse sarà chiaro nelle prossime ore ma è notorio che il personale di vigilanza al Tribunale di Milano, come in tutti gli obiettivi sensibili, è particolarmente qualificato, ma a volte possono verificarsi situazioni imponderabili e questo deve indurre ad elevare ulteriormente, il livello si sicurezza, come, ad esempio, abolire gli ingressi riservati e disporre la chiusura di quei varchi di accesso, dove risultassero non completamente efficienti i metal-detector o altri strumenti tecnici di controllo”.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Aprile 2015
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