Uccise il sindaco di Cardano, ergastolo per Pegoraro
Fine pena mai per Giuseppe Pegoraro, l'ex-vigile urbano che il 2 luglio del 2013 fece irruzione nell'ufficio della sindaca Laura Prati sparando all'impazzata e colpendo lei e il suo vice Iametti. La Prati morì dopo tre settimane in ospedale
E’ stato condannato all’ergastolo Giuseppe Pegoraro per l’omicidio volontario del sindaco di Cardano al Campo Laura Prati e per il tentato omicidio del vice Costantino Iametti nell’agguato al Comune di Cardano al Campo avvenuto il 2 luglio del 2013. Il giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Limongelli ha messo un primo punto fermo su uno dei fatti di sangue più cruenti e inquietanti mai accaduti in provincia di Varese. Per l’ex-vigile di Cardano al Campo, dunque, è stata comminata la pena più pesante con la conferma della volontarietà dell’azione omicida e del nesso causale tra gli spari che la ferirono gravemente e l’aneurisma cerebrale che, tre settimane dopo, portò la sindaca cardanese alla morte. L’uomo è stato assolto per i due tentati omicidi nei confronti dei poliziotti ai quali sparò mentre cercava di sfuggire alla cattura.
Al momento della lettura della sentenza i familiari della Prati non hanno trattenuto la loro soddisfazione ed è scattato anche un applauso, immediatamente bloccato dal giudice che ha poi proseguito nella lettura del dispositivo. Come detto, Pegoraro è stato ritenuto responsabile di tutti i reati ascritti tranne del doppio tentato omicidio degli agenti per i quali il giudice ha ritenuto che il fatto non sussiste. Inoltre Limongelli ha predisposto i risarcimenti economici per tutte le parti civili costituite. «Questa sentenza rende giustizia ma non riporterà mia madre in vita» – ha commentato Massimo Poliseno, figlio di Laura. Il marito di Laura, Giuseppe Poliseno, ha commentato facendo un parallelo con i fatti avvenuti al tribunale di Milano qualche giorno fa: «Questa sentenza è un segnale anche per quanto è avvenuto al tribunale di Milano». Infine il commento di Costantino Iametti che con Laura ha condiviso quei momenti di terrore, quando Pegoraro fece irruzione armato nell’ufficio del primo cittadino: «Laura era una donna straordinaria, lei doveva essere qui tra noi» – ha detto con voce commossa l’ex-vicesindaco.
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