Varese, un punto strappato con l’orgoglio
A Masnago i biancorossi rallentano la corsa playoff dell'Avellino (1-1) con il gol di Falcone che pareggia quello di Trotta. Campo rattoppato ma praticabile dopo il raid di venerdì notte
Forse libero da pesi psicologici, forse desideroso di rivincita dopo il raid vandalico di venerdì notte, forse più in condizione di altre volte (nonostante le assenze), il Varese di Bettinelli torna a muovere la classifica strappando un punto all’Avellino, probabilmente convinto di trovarsi di fronte un gruppo allo sbando. L’1-1 finale del “Franco Ossola” è per certi versi stretto: i biancorossi hanno duellato alla pari contro gli irpini che lottano per i playoff, costruito diverse palle-gol, difeso con buon ordine la porta di Perucchini e si sono meritati per il loro impegno gli applausi di un pubblico che tutto sommato non chiede la luna. Anzi: chi corre, evita errori stupidi, prova a dare vita a un buon calcio, viene ripagato con i complimenti, e così è stato.
Di Falcone la rete al 20′ della ripresa con cui il Varese ha pareggiato il vantaggio ospite (Trotta, con leggera ma decisiva deviazione di Rossi); e nel finale un guizzo di Forte, che pare quasi ai livelli fisici della stagione scorsa, messo giù nell’area irpina da un difensore ha fatto gridare al rigore il pubblico di casa. L’arbitro ha detto “no”, pareggiando così i conti visto che qualche minuto prima era stato Pisacane ad essere nettamente trattenuto in area, e anche sul computo delle proteste ci si è fermati sull’1-1.
Incassato il punto, che purtroppo non cambia la vita in chiave salvezza (a proposito: a breve anche Cassarà potrebbe lasciare), il Varese e Varese tornano a interrogarsi sulla pessima vigilia della gara: le indagini proseguono, le opinioni si dividono, ma di una cosa siamo certi. Quel che è accaduto è una pagina di tristezza infinita: e se è vero che la cattiva situazione (societaria, tecnica e di classifica) del Varese ha tanti colpevoli, compresi quelli che se la sono data a gambe, è altrettanto vero che il gesto di venerdì notte ha definitivamente compromesso le cose e fatto perdere la dignità anche alla tifoseria, che fino a quel momento tutto sommato si era comportata meglio della società e dei (presunti) beniamini in campo. Oggi, per fortuna, è arrivato un raggio di sole sul piano del gioco e del risultato: non servirà a mantenere la categoria, speriamo sia utile a riportare un pizzico di serenità.
COLPO D’OCCHIO – Le ferite inferte l’altra notte al Franco Ossola non sono guarite ma tutto sommato sono state ben suturate: sull’erba si intravedono le scritte di insulti, quelle sul velodromo sono sparite, le porte regolarmente al loro posto così come le panchine delle due squadre. Detto questo, a Masnago l’atmosfera non è del tutto normale: c’è tanto tifo ospite (circa 300 nel settore), c’è la Nord chiusa e si vedono larghi vuoti nei distinti e in tribuna centrale.
CALCIO D’INIZIO – Varese con il 4-4-2 in cui Luoni è preferito a De Vito a sinistra; Cristiano vince il ballottaggio per la medesima fascia in posizione di ala mentre Forte e Miracoli sono i due attaccanti. L’Avellino gioca invece con il 4-3-1-2 con Soumarè dietro le punte; in campo dall’inizio gli ex biancorossi Ely e Kone.
IL PRIMO TEMPO – Il Varese che fronteggia l’Avellino pare una squadra ben differente da quella remissiva vista in altre occasioni. Dopo un brivido a freddo (Rossi anticipa un attaccante ma rischia l’autogol) la squadra di Bettinelli si organizza e con il passare dei minuti sfiora il vantaggio. Accade con Miracoli al 7′ con un tentativo al volo che si trasforma in un pallonetto finito di poco fuori e con Forte al 14′: dribbling a saltare Pisacane, destro fuori di pochissimo. L’Avellino replica con Trotta poco dopo ma Perucchini è attento e respinge con precisione: sintomi di una partita aperta e piacevole da gustare. Al 29′ è di nuovo Trotta a testare la prontezza dei difensori di Bettinelli che fanno buona guardia; per l’attaccante irpino però è la prova generale del gol che arriva al 32′. Cross da destra di Sbaffo e Trotta anticipa con il piede Rossi che ha anche la sfortuna di deviare leggermente la sfera, la quale si impenna e finisce angolatissima dove Perucchini non può arrivare.
Il Varese, giustamente, non ci sta e prova a pareggiare prima della pausa: al 36′ Osuji serve un palla ben calibrata a Cristiano che scocca un gran sinistro al volo, terminato fuori di pochissimi centimetri. E prima del riposo arrivano gli spunti di Miracoli (palo, ma a gioco già fermo per un suo fallo) e Trotta (bordata da fuori controllata da Perucchini) a conferma della buona prova offerta.
LA RIPRESA – Dopo pochi minuti (e una parata di Perucchini su Castaldo) Bettinelli perde Simic per infortunio e inserisce De Vito, dirottando Luoni al centro con Rossi. L’Avellino però è in buon momento e preme sulla difesa di casa che, con un portiere sempre pronto, evita comunque di capitolare. Al 18′ l’arbitro non vede una trattenuta evidente su Pisacane (forse di De Vito, in mischia) e non concede il rigore all’Avellino: sul contropiede di casa però è Gomis strepitoso nel rispondere a uno scatenato Forte. Bettinelli inserisce Falcone per Miracoli (fischiato) ed è proprio l’esterno salentino a segnare il pareggio: corner di Zecchin, difesa immobile e tocco in rete da due passi (foto in alto di S. Raso) per l’1-1.
Da questa rete l’Avellino non si risolleverà: gli uomini di Restelli provano il forcing ma si espongono alle folate del Varese con Forte sempre protagonista. Bittante a un certo punto lo mette giù in area, pare rigore, ma Abbattista “pareggia” il computo degli errori. Luoni, Fiamozzi e De Vito giganteggiano in difesa e rompono l’assedio, Zecchin allo scadere guadagna una punizione dal limite su rilancio lunghissimo di Perucchini. La barriera però dice no: finisce 1-1 tra gli applausi del pubblico di casa.
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Leggo nella cronaca: ” …è altrettanto vero che il gesto di venerdì notte ha definitivamente compromesso le cose e fatto perdere la dignità anche alla tifoseria…”
Quale tifoseria ? Cortesemente non generalizziamo, grazie.
(d.f.) C’è poco da generalizzare. Quel che è accaduto, in questo momento, colpisce tutta la tifoseria del Varese.E per questo è ancora più brutta.
Sara’ come dice lei. Seguo il Varese calcio da piu’ di 50 anni non so se sono un “tifoso” o meno ma la notte tra venerdi e sabato non ero allo stadio.