Whirlpool: “Nessun licenziamento fino al 2018”
Al ministero dello Sviluppo Economico la multinazionale americana ha illustrato nel dettaglio il piano industriale
Nell’incontro al Mise (Ministero dello sviluppo economico) Whirlpool ha illustrato il suo piano industriale: 1.350 esuberi, investimenti in Italia per 500 milioni di euro in processi, prodotti e ricerca e sviluppo nei prossimi quattro anni. Questi investimenti stimoleranno la realizzazione di prodotti innovativi e dalle caratteristiche che i consumatori richiedono. Il piano prevede, inoltre, una forte presenza industriale in Italia, attraverso un network di fabbriche specializzate ed efficienti e un aumento dei volumi totali attraverso uno spostamento di produzione da altri paesi verso l’Italia, dove l’azienda manterrà la sua presenza industriale nelle regioni dove opera attualmente.
Il piano fa dunque dell’Italia nel suo complesso il principale centro d’eccellenza per la ricerca e sviluppo di Whirlpool, attirando nel Paese oltre il 70% degli investimenti europei in R&S dell’azienda e promuovendo una presenza industriale sostenibile, di lungo periodo e orientata alla crescita. Secondo le valutazioni dell’azienda, questo è il miglior piano per garantire un futuro sostenibile e una presenza in Italia duratura nel tempo: un piano che pone il Paese al centro delle strategie industriali del gruppo in Europa.
Whirlpool ha confermato di essere disposta ad onorare l’impegno di non procedere a licenziamenti unilaterali sino alla fine del 2018, nel rispetto del “Piano Italia Indesit 2013”, pur precisando che gli impegni del “Piano Italia” furono presi da Indesit antecedentemente all’acquisizione da parte di Whirlpool. La multinazionale americana si è detta disponibilite ad esplorare tutte le soluzioni e gli strumenti per minimizzare l’impatto sociale del piano.
LICENZIAMENTI – Relativamente al numero degli esuberi, circa 400 sono i nuovi esuberi identificati dal piano industriale. Dei 1.350 inclusi nel piano, infatti, 940 sono pre-esistenti all’acquisizione di Indesit da parte di Whirlpool. Di questi, 740 erano parte del “Piano Italia Indesit 2013” e 200 di pertinenza Whirlpool. Una parte degli esuberi totali (circa 400) è ritenuta “non strutturale”. Ciò significa che potranno essere gestibili con gli strumenti di flessibilità che saranno oggetto dei confronti con i sindacati, e potranno essere riassorbiti in un secondo momento qualora le condizioni del mercato lo permettessero.
CHIUSURE E SPOSTAMENTI – La difficile decisione di chiudere lo stabilimento di Carinaro (Caserta) si è resa necessaria data la bassa capacità utilizzata dagli stabilimenti in Italia e la necessità di specializzare ogni impianto su specifiche piattaforme di prodotto. Sebbene tale decisione molto complessa non rifletta in alcun modo la qualità della forza lavoro in loco, promuoverà la sostenibilità del nostro intero comparto industriale in Italia. Nello stabilimento di Napoli lavorano 550 dipendenti che producono il meglio della gamma di lavatrici a livello mondiale, tra cui una innovativa piattaforma presentata recentemente. L’azienda ha confermato che resterà in Campania con un presidio forte e strategico.
Il trasferimento dell’impiano di Albacina (Ancona), con il conseguente spostamento dei suoi dipendenti nel sito di Melano (Ancona) a 8 km di distanza, porterà alla creazione del più grande polo in Europa per la produzione di piani cottura. Questa scelta riconosce il grande valore del territorio marchigiano e l’eccellente tradizione industriale nel comparto dell’elettrodomestico nella zona di Fabriano. La produzione crescerà da circa 800,000 pezzi all’anno a oltre 2 milioni all’anno. La produzione di lavasciuga, attualmente basata all’estero, verrà spostata al sito di Comunanza (AP), insieme alla produzione delle lavatrici di alta gamma.
IL DESTINO DI CASSINETTA E SIENA– Il piano prevede il rafforzamento di Cassinetta nel suo ruolo di più grande polo europeo dell’incasso, con 2 milioni di unità prodotte annualmente tra forni, microonde e frigoriferi da incasso, insieme ad un possibile incremento dei livelli occupazionali nel tempo.
Lo stabilimento di Siena del gruppo continuerà a produrre congelatori orizzontali, trasferendo in Toscana alcune produzioni estere e permettendo il mantenimento dei livelli occupazionali. Il nuovo assetto industriale, malgrado uno scenario economico stagnante, porterà ad un aumento complessivo sia dei volumi produttivi, sia dell’utilizzo della capacità utilizzata che passerà dal 55% a oltre il 70%.
Pur con la chiusura del centro ricerche di None (Torino), l’Italia diventerà il principale polo Europeo per la ricerca e sviluppo del gruppo in Europa. La spesa annua sarà di circa 90 milioni di euro, corrispondente a più del 75% della spesa complessiva per l’area europea, con oltre il 50% del personale R&S basato in Italia. La nuova organizzazione della ricerca e sviluppo includerà: refrigerazione, cottura, lavaggio, microonde, elettronica e connettività. In aggiunta, vi saranno anche due centri mondiali di ricerca avanzata e design.
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