Aru stacca tutti e vince a Cervinia
Il giovane italiano conquista la tappa e torna secondo in classifica superando Landa. Contador cede 1'28" ma resta saldo in rosa alla vigilia della "Cima Coppi"
Che caratterino, Fabio Aru. Lo scalatore sardo, terzo in classifica generale prima della tappa di oggi e in relativa difficoltà sulle ultime salite, ha vinto in solitaria a Cervinia ed è tornato al secondo posto in classifica generale.
Un successo che probabilmente non cambierà la storia del Giro d’Italia 2015, perché la maglia rosa Contador oggi si è limitato a monitorare la situazione e ha concesso all’italiano dell’Astana 1’28” (1’18” al traguardo, più abbuono). Ma anche un segnale che Aru resta uno dei punti di riferimento per il ciclismo tricolore: ha talento, gambe ed evidentemente un grande cuore per reagire in questo modo dopo la sconfitta all’Aprica e la fatica sul Monte Ologno.
Davanti, e non poteva andare diversamente in un tappone alpino, sono rimasti solo i migliori: Aru ha provato una prima volta ma è stato stoppato dalla maglia azzurra Kruijswijk, forse alleato di Contador. Poi però ha rotto gli indugi, ha riacciuffato il canadese Hesjedal – re del Giro 2012 – che è ampiamente cresciuto di condizione in questi giorni, lo ha superato e ha vinto in solitaria. A pagare dazio è stato il suo compagno di squadra, Mikel Landa, che ovviamente non ha inseguito Aru per ragioni di scuderia e si è ritrovato terzo nella generale.
Bene, tra gli altri, Rigoberto Uran che però in classifica è lontano, meno positiva la prova di Amador che ha comunque mantenuto la quarta posizione in classifica. Bello anche sottolineare il buon servizio offerto da Ivan Basso a Contador, che in una giornata così e così della sua Tinkoff ha potuto contare sull’apporto del varesino, ultimo compagno a lasciarlo in salita. Ora il “Pistolero” comanda il Giro con 4’37” su Aru e 5’15” su Landa: ben difficile ipotizzare un suo crollo.
Domani – sabato – però il Giro propone l’ultimo appuntamento con la montagna, prima della passerella finale di Milano. Si va da Saint-Vincent al Sestriere, l’arrivo caro a Claudio Chiappucci; più che la salita finale però fa paura il Colle delle Finestre che è la “Cima Coppi” (il punto più alto) di questo Giro, ascesa che misura 18,5 chilometri, quasi 8 dei quali di sterrato. Buon divertimento, per chi guarda la corsa: gareggiare invece sarà tutt’altro che piacevole.
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