Congedo al “Franco Ossola”, Varese ridotto all’osso

Cara Serie B, è stato bello e proveremo a incontrarci di nuovo, prima o poi. Con l’arrivo del Pescara nel pomeriggio di sabato 16 maggio (si gioca dalle 15), il “Franco Ossola” saluta il campionato cadetto dopo cinque stagioni mai banali. Un arrivederci a chissà quando: c’è chi risale subito dalla Lega Pro – è il caso del Novara, neopromossa dopo lo “scherzetto” tirato proprio dai biancorossi dodici mesi fa – c’è chi invece deve compiere giri ben più lunghi. E lo stesso Varese ci ha messo venticinque anni dall’ultima volta, prima della magnifica scalata guidata da Beppe Sannino.

Di “arrivederci” e non di “addio” ha parlato anche mister Stefano Bettinelli alla vigilia del match. «È sicuramente così – spiega l’allenatore – anche se c’ è un po’ di tristezza perché la Serie B rappresenta il campionato che identifica al meglio il Varese, la sua storia e la sua cultura. Perdiamo qualcosa di importante, la categoria che compete a questa società e questa città e fa male vederla scivolare via dalle mani».

Che sarà, sarà: ora bisogna pensare a concludere dignitosamente questa stagione e soprattutto capire cosa riserverà il futuro a livello societario. Sotto questo versante va registrato l’interesse nei confronti della società da parte di una cordata che comprende almeno tre soggetti, i cui rappresentanti hanno incontrato in questi giorni il segretario generale D’Aniello che sta facendo da regista dell’operazione. Vedremo: la trattativa rimane coperta e forse tra qualche giorno se ne saprà di più.

Sul fronte del campo, Bettinelli ha a disposizione per l’ennesima volta una rosa ridotta ai minimi termini, con soli 20 convocati, compresi i giovani Seitaj, Mancino e Truzzi. «Mi aspetto comunque di fare una buona partita, una buona prestazione e un buon punteggio per concludere la stagione casalinga con un risultato positivo. Purtroppo noi abbiamo diversi problemi mentre il Pescara è alla ricerca dei playoff, ma ogni gara fa storia a sé». Senza Neto Pereira l’attacco conta solo tre uomini, con il tandem Miracoli-Forte favorito rispetto al giovane Capello. In mezzo potrebbero giocare fianco a fianco Capezzi e Barberis («A Frosinone fecero una grande partita, una delle migliori» ricorda il Betti) mentre in difesa i centrali dovrebbero essere Rossi e Luoni con il baby Dondoni pronto al subentro.

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