Da Locarno a Venezia sull’acqua, domenica il primo viaggio
La via d'acqua diventa realtà. Il 9 maggio 5 gommoni partiranno da Lugano per raggiungere Venezia attraverso il Lago Maggiore, i Navigli e il Po grazie anche ai grandi investimenti del Consorzio Villoresi
Partiranno sabato 9 maggio da Locarno e arriveranno a Venezia il 17, sempre e solo navigando. Il sogno della via d’acqua che collega la Svizzera al mar Adriatico passando per il Lago Maggiore e i navigli di Milano diventa infatti realtà.
L’inaugurazione delle conche di navigazione del Panperduto di settimana scorsa, infatti, ha segnato il primo tassello di un progetto ambizioso che con questo viaggio inaugurale verrà testato per la prima volta. Cinque gommoni con a bordo diciotto rappresentanti del Canton Ticino salperanno da Locarno sul Lago Maggiore per raggiungere Milano sulle vie d’acqua. Il giorno seguente le imbarcazioni attraverseranno il bacino del Panperduto grazie alle conche restaurate dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi e proseguiranno fino alla Darsena di Milano (con due punti in cui è prevista un breve trasbordo: a Porto della Torre presso Somma e a Castano/Turbigo). Il viaggio di questa delegazione sull’acqua continuerà sul Po per raggiungere Venezia sabato 17 maggio in occasione della conferenza internazionale dell’Unesco dedicata alle vie d’acqua.
«Dopo 70 anni di oblio grazie ai fondi comunitari e regionali del PIA Navigli che hanno finanziato le opere di ripristino dei manufatti idraulici -spiega il presidente del consorzio ET Villoresi, Alessandro Folli- è stato aggiunto un tassello fondamentale dell’idrovia». I lavori di recupero delle storiche conche di Panperduto sono costati complessivamente 2 milioni di euro «di cui il 50% finanziati dai fondi comunitari del Programma PIA Navigli» e hanno permesso di aggiungere 24 Km di idrovia alla rete dei canali navigabili dei navigli milanesi gestiti dal Consorzio.
Quest’avventura, lungo le vie d’acqua che collegano le Alpi al Mare, sarà costellata di incontri, discussioni e visite e, tappa dopo tappa, vuole lanciare un messaggio di apertura al mondo politico ed imprenditoriale. Ma non solo. A bordo dei gommoni saranno presenti rappresentanti dei settori più disparati della realtà svizzera, ambasciatori dell’importanza di avere e vivere le visioni, delle utopie concrete. Durante i nove giorni potranno svolgersi, a bordo e sulla terra ferma, discussioni trasversali, costruttive e indubbiamente arricchenti per trasformare questo viaggio in una moderna arca di Noè.
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