Disordini a Milano: finisce nel caos il corteo No Expo
Auto date alle fiamme, scontri e danneggiamenti hanno fatto degenerare la manifestazione. Un gruppo di 200 black block ha dato il via agli scontri

Disordini e scontri al corteo di oggi pomeriggio dei NoExpo: dopo un inizio tranquillo, a metà dello svolgimento della manifestazione si sono scatenati i black block, con lancio di petardi, auto date alle fiamme, danneggiamenti di vetrine, negozi e filiali di banche. Disordini scoppiati nella zona tra piazzale Cadorna, piazza Virgilio e via Magenta.
In piazza Resistenza Partigiana sono stati lanciati petardi contro le forze dell’ordine e sono stati azionati gli idranti per disperdere i manifestanti.
Gli scontri sono durati più di un’ora con danni significativi, diversi principi d’incendio, auto distrutte. Poco prima delle 18 i violenti hanno abbandonato caschi, bastoni e altre armi e si sono dispersi.
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Purtroppo questa feccia inquina qualsiasi evento di rilevanza. Qui Expo non c’entra nulla è solo un pretesto per spaccare, vandalizzare, distruggere, imbrattare. Li trovi ovunque, da Bruxelles a Roma passando per Berlino, Parigi e Milano.
Purtroppo in questo paese è vietato sparare anche proiettili di gomma ad altezza uomo verso chi devasta la proprietà privata.
Questo paese, Sig. Felice, è anche il paese che ha come Presidente di Finmeccanica, colui che al tempo del G8 di Genova era Capo della Polizia………
e di quei giorni ne sappiamo di soprusi degli uomini in divisa………..
F.Guzzon
Sig. Fernando…pensare di trovare giustificazioni a quello che è successo oggi a Milano denota un cervello che ha qualche problema logico oltre che di ragione. Non c’è pretesto valido per devastare una città.
Questa è gente (o sarebbe meglio dire delinquenti) che si appiglia a tutto pur di generare caos e anarchia.
Ovviamente poi lei non lavora come commesso in uno di quei negozi oppure l’auto incendiata non è la sua e come sempre parla con il solito coraggio del NIMBY.
Mi pare di capire (ma spero tanto di sbagliarmi) che secondo Ferdinando sia giustificato incendiare le auto e spaccare le vetrate dei negozi perché il presidente di Finmeccanica era il capo della Polizia al tempo del G8. (Forse dimentica – volutamente o meno – quello che hanno fatto i no global a Genova e quello che stanno facendo a Milano).
Se è così complimenti davvero. Vorrei tanto che una di quelle auto fosse la sua e che uno dei negozi fosse di qualche suo parente o amico che magari ci ha messo una vita di sacrifici per aprirlo.