Famiglia naturale, la mozione finisce dal Prefetto
Marco Cirigliano ha scritto al Prefetto per chiedere di intervenire prima che vada in discussione la mozione presentata dalla maggioranza: "E' discriminatoria verso gay e stranieri"
E’ arrivata sul tavolo del Prefetto di Varese, Giorgio Zanzi, la mozione presentata da Checco Lattuada, Diego Cornacchia e Paolo Genoni in difesa della famiglia naturale. “Credo che alcuni passaggi della mozione siano discriminatori e di conseguenza non rispecchino i valori della nostra Carta Costituzionale, rendendola quindi, a parer mio, addirittura Incostituzionale” scrive Marco Cirigliano nella lettera inviata in prefettura per chiedere un parere.
LA MOZIONE – Il documento presentato (che potete consultare integralmente cliccando qui) chiede di istituire una giornata per celebrare “la Famiglia Naturale, quella fondata sull’unione fra uomo e donna”. I tre consiglieri propongono anche misure a suo sostegno come la riduzione delle aliquote IMU, l’introduzione del bonus bebè e di sgravi fiscali per gli asili. La mozione pone attenzione anche sulle case popolari e auspica il rafforzamento dei bonus per gli affitti
LE CRITICHE – Diversi sono i passaggi sui quali è chiamato ad esprimersi il Prefetto. A partire dal fatto che “la famiglia fondata sul matrimonio rappresenta […] l’unico adeguato ambito sociale in cui possono essere accolti minori in difficoltà” e che se da un lato “casa è sinonimo di famiglia” e dall’altro “il diritto alla casa è un diritto sacrosanto che deve essere garantito, in primis, a tutti gli italiani”. Secondo Lattuada, Cornacchia e Genoni dunque “è inaccettabile” che le case popolari ospitino stranieri mentre “gli italiani sono costretti ad andare a dormire nei dormitori comunali”. Ma anche le coppie gay sono al centro delle osservazioni. Nella mozione si chiede all’amministrazione di “non legittimare le coppie di fatto dello stesso sesso nonché i matrimoni celebrati tra soggetti dello stesso sesso”.
LE SENTINELLE IN PIEDI – Non è certo che la mozione arrivi in discussione già nella prossima seduta del Consiglio Comunale, prevista per il 26 maggio. Ciò che è certo, invece, è che nelle prossime settimane il tema rimarrà rovente. Nel pomeriggio di sabato 23 maggio, infatti, le “Sentinelle in piedi” faranno tappa a Busto Arsizio. Il movimento che manifesta a favore della famiglia eterossessuale con flash mob di lettura collettiva ma silenziosa ha chiamato a raccolta i suoi attivisti per un’ora, dalle 17.30 alle 18.30 in Piazza Santa Maria.
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