Il Tar boccia il ricorso della lista Chiappucci
Bocciato il ricorso della lista Rinnovamento per L'Italia, esclusi dalle elezioni per la mancanza di alcune firme: "Valuteremo il ricorso al Consiglio di Stato"
Il Tar boccia il ricorso di Claudio Chiappucci e della lista Rinnovamento per L’Italia, esclusi dalle elezioni per la mancanza di alcune firme nella presentazione della domanda. Il gruppo aveva presentato un esposto e un ricorso, sottolineando che nei giorni precedenti la presentazione della richiesta, l’amministrazione comunale non avrebbe concesso gli spazi necessari sul territorio comunale per la raccolta delle firme.
Ora la risposta negativa del Tar, ma il gruppo annuncia che sta valutando il ricorso al Consiglio di Stato per poter essere riammesso alle prossime elezioni del 31 maggio. «Il TAR di Milano ha ascoltato le nostre motivazioni però pur dandoci ragione contradditoriamente si è espresso non accogliendo il ricorso da noi presentato sulla eventuale riammissione della Lista Rinnovamento per l Italia -Saronno alla competizione elettorale – spiega la presidente e capolista Paola Vallelunga -. Consideriamo la decisione del TAR completamente errata e contradditoria, in quanto a nostro avviso non ha tenuto conto di tutte le motivazioni da noi addotte all’esclusione della competizione apprezziamo però la parte finale della sentenza».
Secondo quando riportato dal gruppo Rinnovamento per l’Italia, nella sentenza i magistrati avrebbero scritto che «si stigmatizza la condotta dell amministrazione comunale che indebitamente ha negato l’autorizzazione dei banchetti elettorali del 25 aprile invece di favorire la raccolta delle stesse durante il periodo elettorle come richiesto dalla legge accampando prosegue la sentenza piu motivazioni di ordine pubblico che non le competono».
«Secondo noi di Rinnovamento per l Italia – concludono dal gruppo – la non accoglienza del Tar Lombardia rischia di creare un precedente di grande importanza che riteniamo poter ledere la futura garanzia di democraticità nelle operazioni pre elettorali delle varie liste e quindi reputandola a nostro avviso errata e contradditroria abbiamo chiesto agli amministrativisti dell’ufficio di Milano dello Studio Legale Sutti di verificare la possibilità di vederla ribaltata al più presto dal Consiglio di Stato in tempi brevi».
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