Reddito di cittadinanza: maggioranza scettica, opposizioni pronte al dialogo
Le reazioni dei gruppi politici all'annuncio a sorpresa del presidente della Regione

In modo del tutto inaspettato, il presidente lombardo Roberto Maroni ha annunciato l’idea di voler introdurre il reddito di cittadinanza. “La Lombardia sarà la prima regione italiana a introdurre il reddito di cittadinanza“, ha dichiarato.
Immediate le reazione all’interno del Pirellone, stranamente più fredde da parte della sua stessa maggioranza. Il commento più negativo è arrivato dal segretario dello stesso partito di Maroni, Matteo Salvini che ha definito lo strumento “un’elemosina di Stato”.
Anche Forza Italia non sembra essere disposta a sostenere il governatore. «Il nostro Paese porta ancora segni evidenti di quell’assistenzialismo paternalista, che ha declinato il nostro sistema di welfare solo con strumenti di politica passiva – ha commentato il capogruppo Claudio Pedrazzini -.Per noi la solidarietà va coniugata con la responsabilità. È giusto aiutare con misure di assistenza sociale chi non può lavorare ma non chi non vuole lavorare».
Disponibilità al dialogo è arrivata invece dalle opposizioni. «A due giorni dalla nostra mobilitazione nazionale – commenta il capogruppo di M5S Dario Violi -, con la marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza, Maroni si è svegliato dal letargo e ha dichiarato di essere orientato a definire un progetto di reddito di cittadinanza lombardia. Ancora una volta, esattamente come nel caso di più autonomia per la regione, le buone idee del Movimento 5 Stelle dettano l’agenda della politica lombarda e Maroni è costretto a rincorrere».
Per Alessandro Alfieri, segretario regionale del PD il commento «le dichiarazioni tranchant di Salvini e le reazioni contrarie di Lega e Forza Italia ci confermano che siamo di fronte all’ennesima boutade di Maroni. Ed è un peccato perché per noi ragionare di uno strumento di sostegno al reddito per le fasce svantaggiate è un tema molto serio: un esempio sono tutti coloro che alla soglia dei 50 anni perdono il lavoro e non sanno come arrivare a fine mese. Il Pd su questo ha presentato una sua proposta da tempo, vediamo se su un tema così sensibile la maggioranza riuscirà a spaccarsi nuovamente».
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