San Domenico, i giocolieri e i popolani

E' situata nel cuore di Legnano e il suo colore è il verde della speranza. In sfilata i contradaioli portano i temi del gioco e del popolo

contrada san domenico

La Contrada San Domenico è situata nel centro storico di Legnano. I colori della contrada sono raccontanti da una breve leggenda. Un tempo, a Legnano, erano presenti due conventi. Tali monasteri, ad un certo punto, si fusero in un unico istituto religioso. I due conventi erano collegati da una galleria sotterranea segreta che era infestata da un fantasma.

Questo fantasma, durante la notte, impauriva gli abitanti del quartiere con dei rumori infernali e con lo strisciare delle sue catene. Il Padre guardiano del monastero, Fra Bonino, decise di porre rimedio al problema ed una notte attese il fantasma ad uno dei due ingressi del cunicolo.

Ad un certo punto comparve il fantasma, che spiegò al frate di essere il soldato germanico e che non avrebbe più disturbato il sonno degli abitanti del quartiere se il frate avesse dato degna sepoltura alle sue ossa, che erano sparse nel cunicolo. Il frate esaudì il desiderio del fantasma ma, non ricordando il nome del soldato, pose sulla sua tomba una bandiera verde e due ossa bianche. Tale composizione divenne poi l’emblema della contrada.

Il simbolo della contrada, cioè un cane con in bocca una torcia, oltre ad essere collegato alla prima leggenda narrata, deriva anche dall’ordine religioso dei Domenicani, che infatti venivano chiamati i “Levrieri del Signore”, vale a dire i portatori della luce della fede. San Domenico vanta 6 vittorie, dal 1935 al 2013. Motto: “In viride spes” (nel verde la speranza).

Parlano la Castellana Cinzia Malacrida e il Gran Priore Maurizio Riccio.

Come riuscite a trasmettere la passione per il palio ai vostri contradaioli?

«Per quanto ci riguarda noi riusciamo a trasmettere la nostra passione ai più giovani semplicemente restando noi stessi, adottando lo stesso comportamento che avevamo prima di ottenere questa carica così importante. I contradaioli non ci vedono solo e unicamente come Gran Priore o Castellana, ma ci vedono prima di tutto come contradaioli Maurizio e Cinzia. La cosa più difficile per chi è un reggente è saper ascoltare: perché tutti devono avere i loro spazi e la libertà di dire ciò che pensano, che poi, alla fine è questo quello che ci permette di migliorare la contrada».

Cosa ti spinge a venire in maniero e a vivere la contrada?

Parla la castellana: «Io sono in contrada dal 1997, sono parecchi anni ed è il primo anno che faccio la castellana. Fare la castellana è il sogno di ogni ragazza che vive la contrada ma non è un punto di arrivo, è il punto di partenza per vivere il palio ancora più intensamente. Sicuramente il motivo principale che mi spinge a venire in maniero sono le persone, tutti i miei amici che sono anche contradaioli affiatati mi trasmettono un affetto che non riesco a trovare da nessun altra parte e in nessun altro luogo. È una vera e propria famiglia allargata dove ognuno fa la sua parte e lavorare insieme».

Che progetti futuri avete per la contrada?

«Noi pensiamo sempre al futuro della nostra contrada e ti possiamo dire che siamo molto orgogliosi di poter lasciare questa struttura e questo ambiente al nostro gruppo giovani. In questi anni, alle volte difficili, hanno capito cosa significa avere rispetto sia per il maniero che nel rapporto con le altre contrade. Hanno compreso il senso del dovere e del lavoro e proprio per questo noi possiamo pensare in grande. Come loro hanno fiducia nella reggenza la reggenza ha fiducia in loro perché sono il nostro futuro».

 Che cosa mantiene viva la contrada?

«L’amicizia e la passione che c’è fra di noi. La contrada di San Domenico è un luogo di aggregazione dove comunque regna il rispetto e grazie a questo anche l’armonia. Tutto quello che abbiamo costruito e organizzato insieme, dal maniero alle singole cene di Maggio, ci permette di stare bene e di rendere viva la contrada. È un luogo dove si può crescere e confrontarsi e fare amicizie nuove non solo nel mese di Maggio ma proprio tutto l’anno».

Quali sono gli elementi unici di San Domenico?

«Nella sfilata vengono presentati tantissimi elementi caratteristici di San Domenico, prima di tutto il nostro gonfalone: è il nostro simbolo principale e siamo sempre fieri e orgogliosi di portarlo in sfilata. Successivamente i nostri temi, che sono i giochi e i popolani. Ogni anno siamo sempre molto felici di avere questi temi perché ci permettono di portare in sfilata attrazioni mai viste e particolari come i mangiafuoco e i giocolieri che ogni volta creano stupore fra il pubblico e ci permettono così di distinguerci in modo significativo dagli altri».

di
Pubblicato il 29 Maggio 2015
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.