Varese saluta la B con una vittoria all’ultimo respiro
Forte in pieno recupero regala il 2-1 agli uomini di Bettinelli, in vantaggio a fine primo tempo con Jakimovski e raggiunti da Memushaj. Venerdì si chiude in trasferta a Terni
Che sia di buon auspicio per il futuro, qualunque esso sia. A partita praticamente conclusa, sul punteggio di 1-1, la tribuna intona un coro “Varese-Varese” che sembra quello del commiato di Masnago alla Serie B. Proprio in quel momento, con una manciata di secondi da giocare, Luca Forte prende palla a centrocampo, corre come il vento verso l’area, viene circondato da tre avversari ma trova lo spazio e la grinta per un destro che supera Fiorillo e si deposita in rete.
Il Varese vince così (2-1) l’ultima gara casalinga disputata nel campionato cadetto, rompe il sortilegio delle zero vittorie interne nel girone di ritorno (ricordate quando in casa non si perdeva mai?) togliendosi almeno una soddisfazione in quest’annata prima difficile e poi disastrosa. La vittoria sul Pescara conta ovviamente zero (se non per i biancoazzurri: playoff ora a fortissimo rischio) ma almeno regala un po’ di serenità all’ambiente che ora dovrà capire quale sarà il proprio destino. Retrocessione, se qualcuno subentrerà a Laurenza, o ripartenza da un campionato dilettantistico per il quale c’è pure chi fa il tifo. Saremo strani noi, ma pensare di tornare nei campetti di periferia ci sembra illogico: una soluzione estrema da accettare se davvero non ci saranno possibilità serie – ribadiamo, serie – di disputare la Lega Pro.
Intanto, tra bambini che incitano i giocatori in campo, è arrivato questo sgambetto al Pescara, davvero poco consistente se consideriamo che la squadra di Baroni cercava punti pesantissimi per i playoff promozione. Non ne sono arrivati, merito anche di un Varese che ha avuto nel giovane portiere La Gorga un’arma in più e in Jakimovski, spesso “oggetto misterioso” lo stantuffo in fascia che troppo spesso è mancato quest’anno. E i due gol, arrivati agli sgoccioli di primo e secondo tempo, spiegano anche come il Varese di oggi, infarcito di giovani e riserve, ci abbia provato fino all’ultimo. Quel che i cosiddetti senatori, qualche volta hanno dimenticato di fare.
COLPO D’OCCHIO – Davvero poca gente a Masnago per questo rituale dell’ultima casalinga, con la squadra già retrocessa. Stavolta gli ultras ci sono dall’inizio e passano il primo tempo a srotolare striscioni (una decina) di protesta (civile), in particolare verso Laurenza. Dal lato opposto non manca un discreto gruppo di fans biancoazzurri che fanno il loro, incitando la squadra di Baroni.
CALCIO D’INIZIO – Rispettate le indicazioni della vigilia per il 4-4-2 di Bettinelli che manda in porta La Gorga al posto di Birighitti e sceglie Culina e Jakimovski per le fasce. In mezzo i palleggiatori Barberis e Capezzi, ma non si sentirà particolare mancanza di un incontrista. Anche il Pescara sceglie ampio turnover per il suo 4-3-1-2 con Bjarnason dietro le punte: nessun ex biancorosso in campo perché Pucino è riserva mentre Grillo e Pesoli sono infortunati.
IL PRIMO TEMPO – Partita da “calcio estivo” per larghi tratti della prima frazione. I pericoli per le due porte arrivano da un colpo di testa iniziale di Pettinari di poco alto e da un destro di Forte su suggerimento di Jakimovski che Fiorillo respinge. Nel Varese è molto attento La Gorga, che in uscita vince tre volte il duello con Melchiorri: il giovane portiere è strepitoso soprattutto al minuto 31 ma è bravo anche sui tentativi da fuori degli abruzzesi.
C’è anche il Varese, soprattutto con gli esterni Culina e Jakimovski: quest’ultimo prova la bordata da fuori che per poco non viene deviata in porta da Rossi (però in fuorigioco). Il macedone è a tratti indiavolato, seppur non precisissimo e allo scadere si prende il lusso di andare in gol. Prima è bravo Culina a puntare l’area e a trovare una punizione dal limite: “Jaki” batte di sinistro e inventa un capolavoro con palla che si infila nel sette eludendo il volo di Fiorillo.
LA RIPRESA – Baroni prova a cambiare qualcosa, inserendo Politano prima e Pasquato poi, ma il Varese sembra riuscire a contenere senza problemi gli sterili tentativi avversari. Culina prova a imitare Jakimovski su punizione (11′) ma Fiorillo ci mette i pugni. Passa il tempo e cresce la pressione biancoazzurra, anche se appare tutt’altro che asfissiante. Al 27′ Jaki, applaudito, lascia spazio al giovane Dondoni che va a rimpinguare la difesa, ma è proprio lui a farsi anticipare dal più scafato Memushaj un minuto dopo: la deviazione di testa dell’albanese è il solo pallone che La Gorga non intercetta e vale l’1-1.
A questo punto il Pescara inizia a credere nel ribaltone e si accampa nella metà campo lombarda, il Varese pare in difficoltà, demoralizzato per un’altra vittoria sfuggita. E invece, quando non sembra più il caso di crederci, ecco il gol partita. Forte prende palla nel cerchio centrale, trova la gamba per un’ultima accelerazione e poi fa la cosa più difficile: in mezzo a tre avversari non la passa ma cerca il tiro. E si sa, la fortuna aiuta gli audaci: destro teso, rete che si gonfia, Masnago che può gioire un’ultima volta in Serie B. Arrivederci, speriamo a presto anche se sarà difficile.
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