“Vasi Comunicanti” a Cerro
Un momento di Comunicazione e riversamento di Senso, tra una tradizione manifatturiera di eccellenza tutta italiana

Si dice de “i Vasi Comunicanti” il principio fisico secondo il quale un liquido contenuto in due o più contenitori comunicanti tra loro, in presenza di gravità, raggiunge lo stesso livello originando un’unica superficie equipotenziale.
Vasi Comunicanti è pure il titolo di un catalogo di ceramiche di “ricerca”, incipit alla definizione di un nuovo concetto di design italiano del complemento d’arredo in ceramica, complemento che dimostra di divenire, a pieno titolo, Soggetto in sé e per sé, ben prima che mero oggetto…*
Una deformazione di senso, dunque, il titolo di questo progetto di Lorenza Boisi, un’appropriazione indebita, una forzatura semantica…
Il progetto Vasi Comunicanti per Midec-Museo Internazionale Design Ceramico, e la relativa mostra che ne è esito, vogliono essere momento di Comunicazione e riversamento di Senso, tra una tradizione manifatturiera di eccellenza tutta italiana, quale la tradizione ceramica lavenese, e alcuni, molti, artisti italiani e stranieri che hanno accolto l’opportunità di approfondire questa parabola storico/industriale per la via del fare, raggiungendo la Sponda Magra del Lago Maggiore, per tre incontri di laboratorio intensivo ed, in un certo senso, pure insidioso.
La vicenda della ceramica lavenese data al 1856, quando le basi della prima manifattura locale furono gettate da tre impavidi imprenditori, che intuirono le crescenti necessità ed aspirazioni di una nuova nazione. Tra alterne fasi di successo e ridiscussione, attraverso due guerre mondiali, e molti sconvolgimenti storico/politici, nonché lotte ed affermazioni di diritto sociale, la produzionelavenese giunse al vertice dell’eccellenza manifatturiera ceramica lombarda, accompagnata verso il concetto nascente di design da figure di rilievo epocale quali Guido Andlovitz ed Antonia Campi.
Dopo numerose vicissitudini imprenditoriali ed amministrative, dopo circa centocinquant’anni questa parabola auto-contenuta si ripiegò sui propri fasti con la chiusura dell’ultima delle realtà ceramiche industriali lavenesi.
In collaborazione con la conservatrice del Museo, architetto Maria Grazia Spirito, e Sarah Dalla Costa, giovane ceramista lavenese che mantiene accesa, vitalizzandola nel suo laboratorio, questa tradizione non estinta, Lorenza Boisi ha selezionato alcuni stampi da colaggio storicamente legati alla produzione ed al design che fecero grandi le ceramiche di SCI e Revelli. I pezzi ceramici in biscotto, realizzati proprio grazie a quegli stampi quasi esausti presso il laboratorio Vera Ceramica Artistica, sono stati offerti alla sensibilità ed alle intenzioni assolutamente estemporanee degli artisti invitati, che hanno approcciato la decorazione ceramica in tecnica sottosmalto a secondo fuoco, spesso per la prima volta, con un misto di nonchalance e malcelata timidezza, rimettendo in discussione tutta la famigliarità che li contraddistingue nella loro pratica artistica.
La scoperta di una tecnica, con molti imperativi ma virtualmente interpretabile all’infinito, ha sollecitato una risposta digressiva ed eteroclita.
Un risposta di Bellezza.
Le opere saranno esposte in un’installazione libera, quasi un arcipelago aleatorio, presso le
pertinenze del MIDEC, accolte tra quelle mura vetuste che sono scrigno e fortezza di una tradizione che, rappresentata dalla collezione di preziosi pezzi emblematici, vi trova collocazione e valorizzazione sin dal 1970.
*Vasi Comunicanti – Nuova Ceramica Nuove Tendentse di Patrizia Scarzella, 1988 Idea Books Edizioni, Milano
29 maggio – 21 giugno 2015
Inaugurazione 29 maggio h. 18
MIDEC – Museo Internazionale Design Ceramico Cerro di Laveno Mombello
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