“Vi stavo aspettando”, Nietzsche sulla scena del Nuovo

La recensione dello spettacolo "L'ultima Aurora" andato in scena giovedì 7 maggio al Teatro Nuovo

nietzsche

Nietzsche, protagonista assente sulla scena, comunica con il pubblico per interposta persona: un attore che ripiega, momentaneamente, facendo il badante. O meglio, Nietzsche sarebbe ‘nascosto’ dietro un paravento alla sinistra del palco. E mostra la sua ‘irriverenza’, la sua ritrosia ad incontrare il pubblico, lanciando letteralmente carte appallottolate, o anche un aeroplano, di carta all’interno delle quali sono scritti i suoi pensieri. Che, puntualmente, l’attore/badante legge con enfasi al pubblico, accompagnato da sottofondi di pianoforte, alternati ad altri con un violino.

All’interno della performance scritta insieme ad Adriano Gallina, l´attore Stefano Panzeri riesce in un’abilissima sintesi che ripercorre la storia del teatro: evoca Dioniso stringendo fra le mani una maschera greca e, guardandola intensamente, si appella alla sua grazia per trovare la forza e l´ispirazione necessari per poter interpretare Nietzsche. Poi, si lancia in una serie di esercizi fisici preparatori e indispensabili per l´attore, anche quello moderno, con un’abilità e destrezza notevoli.

Questo passaggio ricorda un tema caro sia a Nietzsche che alla filosofia germanica, la fusione tra Dioniso e Apollo che crea la “Kunsttriebe” ovvero l´impulso artistico per l´arte drammatica, descritto nel suo libro “La nascita della tragedia”.

A conclusione dello spettacolo, l’attore/badante si posiziona all’estrema destra del palco, indossando un paio di baffoni, e si sdraia su di una poltrona, ponendosi una coperta sulle gambe. Da qualche parte, la voce stessa di Nietzsche – interpretata da Tindaro Granata, che si lascia sfuggire alcune inflessioni di dizione siciliana – accompagna il finale «vi stavo aspettando».

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Pubblicato il 08 Maggio 2015
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