Entro fine anno apre il museo MuQ

Il museo dedicato all'arte contemporanea è fortemente voluto dai fratelli Boga: "Oltre ad esposizioni di livello internazionale daremo largo spazio alla promozione dei giovani artisti e alla formazione"

Il cantiere del nuovo museo MuQ

Sarà inaugurato in autunno il nuovo Muq, il museo dedicato all’arte contemporanea e ai nuovi artisti creato dalla Boga Fountation, fondazione nata nata dal gruppo Habitare. I lavori al museo che sorge sulla Varesina, al confine tra Tradate e Locate Varesino, tra le province di Varese e Como, hanno ripreso celermente e l’inaugurazione dovrebbe quindi avvenire entro la fine dell’anno. I fratelli Boga, noti imprenditori nel settore dell’arredamento con una particolare attenzione all’arte, hanno già in mente quale sarà la mostra di inaugurazione, ma per ora preferiscono non svelare troppo.

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Il cantiere del nuovo museo MuQ 4 di 18

Il nome MuQ fa riferimento a “Quando il pensiero supera il gesto”, un movimento artistico con tanto di manifesto crato dai Boga negli anni ’80 e portato avanti negli anni con una serie di opere. Il museo che si estende su una superficie di 3.500 metri quadri, sarà gestito appunto dalla Boga Foundation che si occuperà delle diverse iniziative che sono già in cantiere. «Oltre alla mostra permanente con le opere della nostra collezione – spiegano i tre fratelli Fausto, Cesare e Felice – abbiamo in programma costanti mostre con artisti di livello internazionale. Ma soprattutto vi saranno spazi e attenzione ai giovani artisti, dove potranno esporre le loro installazioni e opere, che siano pittoriche, fotografiche o nel campo delle arti visive. Inoltre, abbiamo pensato di organizzare continuamente corsi e laboratori gratuiti per grandi e piccoli».

I fratelli Boga non sono nuovi a questo tipo di iniziative. Da qualche anno hanno fondato il periodico Hestetika, dedicato al mondo dell’arte. «La nostra filosofia è di diffondere l’arte contemporanea e di valorizzare giovani emergenti e non emergenti – proseguono i Boga -, artisti che non trovano spazio nel mercato e nella panoramica italiano dell’arte. Visto che i mercanti d’arte sono ciechi e non vogliono investire nei nuovi artisti ma mercificare l’arte, noi puntiamo sulla vera valorizzazione dei talenti».

Alla domanda sul perché un privato investa così tanto in questo settore, i Boga spiegano che «è la nostra passione. Sappiamo cosa voglia dire essere poveri e cercare persone che credano nel tuo talento. Oggi i nostri arredi sono richiesti in tutto il mondo, ma non è sempre stato così. Abbiamo dovuto sgomitare nel mondo imprenditoriale per emergere. E la stessa cosa accade nel mondo artistico. Vogliamo dare la possibilità a chiunque lo richieda di esporre le proprie opere e i propri lavori e così cercare di farsi conoscere. Naturalmente affiancando a questi giovani emergenti esposizioni di artisti di livello internazionale. Ci sentiamo in dovere di restituire in qualche modo quanto ricevuto, in un campo come l’arte che è la nostra passione».

Manuel Sgarella
manuel.sgarella@varesenews.it

 

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Pubblicato il 18 Giugno 2015
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