Fiamme gialle in festa: “Colpire chi minaccia la ripresa economica”
Il 241° anniversario della Guardia di Finanza è stato il pretesto per fare iul punto dell’attività operativa dei primi sei mesi
Ridurre l’invasività su imprese e professionisti, ma colpire duro su frodi e malversazioni, proprio nel momento in cui l’economia sta tirando su la testa, sia pur in modo timido.
Questo, in estrema sintesi, il senso del discorso pronunciato dal colonnello Francesco Vitale, comandante provinciale della Guardia di Finanza che oggi ha celebrato alle ville Ponti il 241° anniversario della sua fondazione.
Una cerimonia sobria e apprezzata dalle più alte cariche civili e militari del Varesotto che hanno assistito al bilancio parziale dei risultati operativi dal gennaio scorso, come pure alla consegna delle onorificenze di servizio per i militari che si sono distinti in servizio.
La Finanza, corpo specializzato nel colpire i reati che affliggono le due facce dell’economia – il pubblico e il privato – ha una lunga tradizione storica, un trascorso anche relativamente recente di impegno militare in numerosi teatri di guerra: per questo di frequente, nei saluti delle alte cariche dello Stato, Mattarella in primis, sono passati i ringraziamenti, i ricordi dei Caduti, soprattutto nel corso del primo conflitto mondiale di cui oggi restano gli anniversari e le bandiere di battaglia.
L’impegno del Corpo è, nel nostro tempo, quello di pace, proiettato anche in attività come il soccorso in mare dei migranti che vede le Fiamme gialle uno degli elementi di spicco in questa attività umanitaria.
Ma tornando nelle attività proprie della Gdf i risultati operativi di questo primo semestre sono stati definiti dallo stesso Vitale “di tutto rilievo”.
Si parte dal contrasto all’evasione fiscale e all’economia sommersa, con oltre 200 indagini di polizia giudiziaria assolte dai militari, al contrasto del lavoro nero, con migliaia di lavoratori irregolari scoperti nel corso dell’attività investigativa.
La vigilanza, si diceva, è rivolta anche alla spesa pubblica, con diversi interventi legati alle frodi nella richiesta di incentivi a livello sia nazionale sia Ue; gli appalti pubblici: la spesa previdenziale; poi tutti i reati che invece vedono la pubblica amministrazione come parte lesa: frodi nelle spese sanitarie, danni erariali, prestazioni sanitarie agevolate e ticket sanitari irregolari. Vanno colpiti i cittadini disonesti, ma anche gli amministratori pubblici che infrangendo la legge fanno venire meno il patto fiduciario fra cittadini e Stato.
Su Varese, nello specifico, la lente dei finanzieri si pone su attività tipiche di terre di confine: sono stati eseguiti nel semestre 95 interventi di polizia doganale con altrettante violazioni riscontrate, con sequestri di tabacchi lavorati esteri, ma anche di droga e armi, passando per il contrasto agli illeciti ambientali e al controllo alla produzione e distribuzione di prodotti: queste due ultime voci legate più specificatamente alla vocazione manifatturiera-industriale del Varesotto.
Poi, non da ultimo, tutto il lavoro di aggiornamento delle nuove leggi che proprio in questi giorni sono all’esame del Governo: dalle nuove formule giuridiche come “l’autoriciclaggio” alla “voluntary disclosure”, la collaborazione volontaria in materia di rientro di capitali: vedi, anche qui, la contiguità del Varesotto con la Svizzera, che ha il suo peso nell’attività dei finanzieri di casa nostra.
Esiste poi, come rilevato anche in altre occasioni analoghe e a momenti ufficiali riguardanti altre realtà, l’intento di “formare” i cittadini del futuro, i nostri ragazzi, che vengono raggiunti nelle scuole dall’attività che la Finanza svolge per l’educazione alla legalità.
I frutti sembrano arrivare: “Il Corpo gode di rinnovato consenso a tutti i livelli, un’istituzione dalla perte dei cittadini onesti e delle imprese che rispettano le regole” ha ricordato, concludendo, il colonnello Vitale: “Ogni finanziere sia punto di riferimento sicuro per i cittadini”.
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