I dipendenti ai consiglieri provinciali: “Saremo il vostro controllore”
Sono 490 i lavoratori della Provincia che con preoccupazione guardano alla situazione finanziaria dell’ente. “Dal prossimo mese sospese le reperibilità e i turni per i servizi di polizia”
Alle 19 in Consiglio Provinciale scoppia un silenzio irreale: è appena terminato il dibattito sulla relazione della Corte dei Conti che prende la parola una signora, tutti la guardano.
E’ Raffaella Bonetto, della Rsu-Cgil della Provincia: parla a nome dei 492 lavoratori dell’ente di Villa Recalcati: dirigenti, impiegati, operati e agenti di polizia. «Si è detto che i dipendenti della Provincia hanno pensieri per lo stato finanziario dell’Ente. Bene, noi non abbiamo pensieri, siamo molto preoccupati. Non sta a noi individuare le responsabilità. Non vogliamo però pagare per gli errori di altri».
«Alcuni lavoratori – ha detto la sindacalista prendendo la parola di fronte al consiglio provinciale – hanno lasciato sul campo parte del salario 2015 e 2014, il salario accessorio. Chiediamo di lavorare insieme perché non si arrivi al dissesto. Qui ci sono famiglie i cui redditi di entrambe i genitori arrivano dall’ente. Pensate a che notti passano questi colleghi. Nessuno strumentalizzi questa situazione. Noi saremo il 13° consigliere: seguiremo questa situazione. Se ci saranno ulteriori danni a carico dei lavoratori ci faremo sentire e ne chiederemo conto. Chiediamo uno sforzo sopra le parti perché non si mettano a rischio i lavoratori. Sappiamo qual è il quadro normativo nazionale e locale: chiediamo di fare la vostra parte».
Sono le 19.05 e scoppia un applauso a metà fra il preoccupato e il soddisfatto da parte dei numerosi dipendenti di Villa Recalcati che costituiscono il parterre di questa assemblea. All’esterno dell’aula si ritrovano: domani ci sarà un’assemblea sindacale proprio nell’aula dove oggi sedevano i consiglieri.
«Dobbiamo parlare tutti insieme di questa situazione – hanno detto Bonetto assieme al collega Mancini della Uil-Flp – . Sabato mattina seguiremo i lavori dell’assemblea dei sindaci, sempre qui». L’obiettivo è stare col fiato sul collo della politica e cercare di salvare il proprio posto di lavoro. «In particolare siamo preoccupati per il dissesto dell’ente: se venisse dichiarata questa condizione – ha concluso Raffaella Bonetto – si va verso la mobilità in uscita: tradotto vuol dire due anni con l’80% dello stipendio, e poi la mobilità»
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