La Croce Rossa è un’istituzione di soccorso volontario senza fini di lucro
Silvio Aimetti, per anni presidente della CRI di Gavirate, interviene sull'inchiesta di Luino chiarendo alcuni aspetti di vita di questa realtà
Gentile Direttore,
sto seguendo la vicenda in oggetto da qualche giorno.
Una sola considerazione, da “addetto ai lavori” con più di 20 anni di CRI sulle spalle e 10 da presidente.
Mi sembra non ci si renda conto di quanti soldi hanno fatto guadagnare i volontari della CRI all’Ente in tanti anni di servizio. Mi limito a dire che a Gavirate si sono sempre potuti acquistare mezzi, materiali di soccorso ed attrezzature di soccorso sempre all’avanguardia (defibrillatori, barelle speciali, etc.) proprio grazie al lavoro dei Volontari. Se poi a un Volontario serve un servizio per un famigliare mi sembra proprio il minimo non farlo pagare (tanti comunque lo pagano lo stesso). Non entro nel merito dell’abuso di ufficio ma, conoscendo il presidente Buchi sono certo che potrà spiegare in dettaglio l’accaduto
Mi è successo qualche anno fa di vedermi coinvolto (assieme ad altri presidenti) in una vicenda simile, creata da un esposto di alcuni dipendenti su tematiche relative alla sicurezza sul lavoro, sono stato sanzionato dall’ASL (che comunque si dimostrò molto comprensiva) perché, sostanzialmente, non avrei dovuto svolgere il servizio di 118 in locali non a norma, si badi bene, non di proprietà della CRI ma di proprietà dell’azienda ospedaliera. In quel caso preferii essere sanzionato (e con me gli altri presidenti della provincia) pur di garantire la continuità del servizio di emergenza per la cittadinanza.
Mi preme citare uno dei sette principi fondativi della CRI,
la VOLONTARIETÀ
Il Movimento è un’istituzione di soccorso volontario non guidato dal desiderio di guadagno.
Ho avuto modo di verificare che pochi, all’esterno della CRI, conoscono i suoi principi, pensando in molti casi che ci sia chi si arricchisce sulla CRI.
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Poco conta che il locale fosse di proprieta’ dell’azienda ospedaliera! L’unico responsabile della sicurezza dei propri lavoratori e’ il datore di lavoro… nella fattispecie lei! Non ci sono scuse!
Come non ci sono scuse se qualcuno trinceandosi dietro i principi del volontariato ha creduto di poter gestire un ente pubblico come se fosse stata la sua famiglia… La legge e’ uguale per tutti… e va rispettata!