Sordità: l’ospedale accoglie solo i bambini. Per gli adulti non c’è posto

L'audiovestibologia del Circolo va verso una specializzazione esclusiva nella fascia pediatrica. Gli adulti con problemi di udito saranno dirottati in altri centri. Il direttore: « In un sistema integrato occorre favorire le eccellenze»

audiovestibologia ospedale di varese

Ottocento pazienti e parenti giunti da tutt’Italia per festeggiare l’Audiovestibologia dell’ospedale di Varese. Il tradizionale ritrovo di giugno ha confermato l’attaccamento a un reparto nato per volontà del dottor Sandro Burdo e portato avanti grazie alla dottoressa Eliana Cristofari. Due eccellenze nel campo degli impianti cocleari che mirano a migliorare la qualità di vita delle persone sorde.

Ringraziamenti e apprezzamenti sono stati espressi dalla presidente dell’Associazione Aguav ( da 18 anni al fianco del centro) Tiziana Basso Roi che ha sottolineato i numeri raggiunti in 25 anni di lavoro : « La sordità non ha età, ed è comunque e sempre devastante perchè spegne l’anima delle persone, isolandole dal mondo. Non basta però la nuova e ricercata tecnologia, ormai utilizzata in molti altri centri. È la presa in carico a 360° della persona sorda, prima ancora del paziente, dalla diagnosi, alla clinica, alla chirurgia, alla riabilitazione, gestendo ed affiancando la famiglia nei rapporti con gli Enti, con la scuola ed il mondo del lavoro. Un percorso globale che vede una fitta rete di professionisti operare tutti con la stessa finalità ma con un unico responsabile che coordina e con cui la famiglia si confronta, evitando quei pellegrinaggi costosi e faticosi, da uno specialista all’altro, da un centro all’altro».

« Ma – ha voluto sottolineare la presidente –  confermata l’eccellenza raggiunta, e sempre riconosciuta a parole, è giunto il momento di attivare interventi eccellenti perché venga garantita e sostenuta nella crescita».

Il timore è quello che proprio l’elevata popolarità raggiunta dal centro diventi un boomerang: il problema di base è sempre la carenza di fondi. È la stessa fondazione che supporta il reparto per pagare un terzo del personale presente. Quello che si paventa è la specializzazione del centro per l’età pediatrica, limitando l’accesso agli adulti con problemi di udito: «L’Azienda Ospedaliera è sempre stata attenta e sensibile alle necessità dei pazienti dell’Audiovestibologia – ha sottolineato la presidente Basso Roi –  ma  ormai l’eccellenza raggiunta è talmente grande da rischiare di implodere su se stessa, se la Regione non interviene».

Nei progetti aziendali, l’audiovestibologia dovrebbe trovare collocazione nel futuro materno infantile del Del Ponte, soluzione che ne connoterebbe decisamente l’impronta. Il pericolo è quello di lasciare sguarnito il presidio per quanti, ormai non più minorenni, si potrebbero trovare senza aiuto valido sul territorio, costretti a migrare in ospedali fuori provincia. Per sensibilizzare i vertici regionali, i partecipanti alla festa di primavera hanno raccolto le firme, arrivando alla fine a undici fogli zeppi di nominativi: « È una questione di scelte in un sistema integrato – ha spiegato il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Callisto Bravi – questo è un centro che si è specializzato nella fascia pediatrica. Lo stesso reparto rientra nel Dipartimento infantile. Quanto alla fascia adulta, sarà questione di accordi per realizzare percorsi accompagnati in altri centri regionali specializzati in campo chirurgico. Tutto quello che ha a che fare con preparazione e riabilitazione successiva all’operazione, invece, continuerà ad essere fatta a Varese».

Il pensiero, però, va a quei bambini “impiantati” oggi, che poi domani diventeranno adulti a cui dover rinnovare l’impianto e che dovranno rivolgersi ad altri centri. Attualmente la lista d’attesa conta 77 bimbi mentre gli adulti sono inseriti ma senza garanzie per i tempi di intervento.

Al di là dei timori, la giornata di domenica ha celebrato i successi della scienza e della tecnologia con ospiti che hanno dato prova tangibile dei miglioramenti avuti grazie all’impianto cocleare. La dottoressa Cristofari ha  presentato novità scientifiche e ha relazionato sulle attività del centro per poi presentare le relazioni sulle attività di ricerca condotte da tutte i professionisti assunti grazie al contributo della Fondazione audiologica, sostenuta da AGUAV.

Nel parco di Villa Cagnola, intanto, i più piccoli hanno partecipato alle attività preparate e tutte legate al circo: accompagnati da volenterose studentesse universitarie sono stati “assistenti di magia” e hanno partecipato ad acrobazie, magie e giochi circensi.

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Pubblicato il 09 Giugno 2015
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