Whirlpool, via la ricambistica da Cassinetta ma non ci saranno esuberi
L'accoglienza del nuovo piano industriale è stata positiva. Quanto meno più positiva delle ultime settimane, quando nubi nere si erano addensate sopra i lavoratori della multinazionale che avevano dato il via a manifestazioni e scioperi

L’accoglienza del nuovo piano industriale di Whirlpool è stata positiva. Quanto meno più positiva delle ultime settimane, quando nubi nere si erano addensate sopra i lavoratori della multinazionale che avevano dato il via a manifestazioni e scioperi per cercare di invertire la rotta.
«Adesso stiamo entrando nel vivo delle trattative – commenta Mario Ballante di Fim Cisl -. Complessivamente il piano industriale è stato modificato rispetto alla posizione iniziale. Questa è la prima volta in assoluto che l’azienda cambia un piano industriale, segno che i mesi di trattative e scioperi hanno prodotto un risultato. Ancora ci sarà da trattare ma comunque si tratta finalmente di una trattativa vera, con un quadro cambiato rispetto a quello di qualche settimana fa».
Anche Stefania Filetti di Fiom Cgil ne dà un riscontro positivo ma attende la conclusione del secondo incontro che venerdì affronterà complessivamente il nuovo piano industriale: «noi aspettiamo di arrivare fino in fondo perché ancora non è finita la discussione che proseguirà nel secondo incontro. Non siamo ancora nella posizione di conoscere complessivamente il piano anche se valutiamo positivamente il fatto che non siano previsti esuberi. Certo dovremo avere informazioni rispetto a tempistiche e volumi perché faranno la differenza».
I riflessi sugli stabilimenti varesini di Whirlpool del nuovo piano non saranno da poco. «La questione più grossa prevista dal nuovo piano – spiega Ballante -, è che l’azienda in prospettiva aveva in mente di accentrare tutte la ricambistica in un unico centro che, in futuro, era stato previsto in Germania e ora, invece, ha spostato l’iniziativa sul polo industriale di Carinaro. Il riflesso su Cassinetta delle iniziative messe in campo è che una parte delle attività che vanno a Carinaro arriveranno da Cassinetta. Si tratta nel complesso di un settore che a Cassinetta occupa un centinaio di operai e altri 50 impiegati. Ci è stato assicurato, tuttavia, che non ci saranno esuberi e che tutti verranno ricollocati nell’area di Varese».
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all’spc di cassinetta sono stati investiti milioni di euro e ne abbiamo ancora a disposizione! si parlava di andare in germania 20 anni fa, non certo oggi.
ma secondo voi se veramente l’azienda avesse voluto andare in germania, geograficamente più centrale del nord italia, come pensate che carinaro a 1000 km più a sud possa essere competitivo??? è semplicemente folle pensare che questa sia un’azione di successo e duratura nel tempio. alla fine di questo piano industriale allora sì che i ricambi passeranno andranno a finire in germania. e l’occupazione e l’indotto? e i trasportatori? c’è molto più in gioco di 150 persone a cassinetta.