Agosto “lumaca”, Trenord cancella 400 treni al giorno
Una soppressione del 18% dice Dario Balotta di Legambiente Lombardia. "L'Italia non chiude per ferie, ma Trenord non lo sa"

Treni che si fermano perché troppo vecchi, o perché fa troppo caldo, o perché fa troppo freddo. I condizionatori non vanno d’estate, il riscaldamento non parte d’inverno. I pendolari la conoscono tutta la gamma delle sventure quotidiane. Ma adesso arriva una notizia che, diciamo, taglia la testa al toro: Trenord ad agosto sopprimerà oltre 4oo treni giornalieri. Insomma, se non si può fornire un buon servizio, meglio sospenderlo, o no? Ironia a parte, in realtà si tratta della soppressione estiva, in vigore da sempre ma c’è un ma: intanto i tagli non riguarderanno soltanto due o tre settimane ma tutto agosto, quindi almeno 4 settimane, e poi la riduzione dei treni questa volta è davvero consistente.
“Una benefica riduzione della produzione ferroviaria andata in tilt per le note gravi carenze di treni, di manutenzione e l’ennesima errata programmazione delle ferie estive del personale – spiega in una nota Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente della Lombardia-. La sospensione del servizio ferroviario ad agosto interesserà molte tratte lombarde e servirà, sostiene l’assessore ai trasporti regionale Alessandro Sorte, per incrementare le corse destinate al sito Expo (+10%), corse che peraltro si stanno rivelando un flop per i pochi passeggeri trasportati”.
“Ad agosto – continua Balotta – i treni giornalieri della linea, gestita da Trenord, passeranno, secondo l’orario ufficiale, da 2.200 convogli giornalieri a 1.784, con oltre 400 treni soppressi, il 18%. Ciò è stato motivato dalla Regione per permettere alla struttura di Trenord di mettere in campo la maggiore produzione di servizi verso la sede di Expo”.
“I tagli delle corse di agosto, per incrementare quelle che porteranno all’evento espositivo colpiranno i pendolari, le linee turistiche e secondarie di mezza Lombardia. I tagli annunciati si assommeranno alle già pesanti decurtazioni estive , non solo per i treni, ma anche delle autolinee. Le aree a domanda debole restano tagliate fuori, come la bassa cremonese, bresciana e pavese, varesotto e alto milanese da ogni tipo di servizio pubblico (treni od autobus) con gravi danni sociali ed ambientali in vaste zone della Lombardia.
Regione Lombardia e Trenord considerano ancora il mese di agosto, come negli anno ’60, quando le fabbriche si chiudevano per un mese e l’Italia si fermava in blocco. Ora non è più così, le fabbriche ancora aperte tendono a non interrompere le attività. Gli uffici commerciali e amministrativi sempre aperti come quelli pubblici i presidi sanitari. Ma per pendolari, precari , anziani, studenti e turisti si annuncia un Agosto senza servizi minimi di trasporto pubblico. Anche le zone turistiche e le città d’arte come Cremona, Mantova e Brescia saranno più difficili da raggiungere, sul lago d’Iseo sono soppressi 26 treni giornalieri su 56 il 44% del totale una enormità”.
Questi i treni soppressi andata e ritorno per Linea.
Milano Alessandria n 4, Lodi Saronno n 50, Treviglio Novara n 22, Milano Torino n 4, Milano Piacenza n 6, Milano Asso n 27, Voghera Pavia n 7, Chiasso Milano n 4, Milano Seveso n 57, Como Milano Cadorna n 23, Seregno Carnate (linea chiusa al traffico) n 28, Sondrio Lecco n 13, Chiavenna Colico n 18, Como Lecco (chiusa) n 18, Codogno Cremona Mantova n 21 (treni sostituiti con autobus con aumento dei tempi di viaggio di 30 minuti), Pavia Codogno n 2, Bergamo Milano n 11, Bergamo Carnate Milano n 8, Treviglio Milano n 20, Gallarate Luino n 20, Milano Cadorna Varese Laveno n 20, Varese Porto Ceresio n 5 (bus), Milano Novara n 7 (sostituiti con bus), Brescia Iseo Edolo n 26.
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4 settimane di orario ridotto è semplicemente anacronistico, è da Italia di 50 anni fa dove le fabbriche chiudevano per iniziare la migrazione inversa al meridione, è da azienda che comunque è certa sempre di sopravvivere sempre grazie ai contributi regionali.
Io direi di privatizzare completamente le ferrovie, niente sussidi pubblici. Ora fate business come le persone normali, ciòè erogando un servizio a fronte del pagamento di abbonamenti e biglietti. Ne vedremmo delle belle a partire dalla diaspora di tutti quei sindacalisti che li vedi in prima linea per chiedere diritti tranne poi sparire 2-3 mesi all’anno quando il livello di servizio diventa da stato da sudamerica, cioè indecente.
Dove siete gran lavoratori? Dove sono i vostri diritti negati? Dove sono i vostri doveri che mai citate?
Tutti criticano, parlano, ma nessuno fa niente.
Che noia…