Atti sessuali e corruzione di minori, in manette un 50enne
Arrestato il responsabile di alcuni canili e strutture per animali della provincia di Varese: attirava le sue vittime con regali costosi per poi costringerle ad avere rapporti sessuali

Atti sessuali con minorenni, corruzione di minori e pornografia minorile. Sono queste le accuse a carico di un 52enne originario di Limbiate, ma residente a Varese da anni. Gli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Varese lo hanno arrestato nella giornata di lunedì 6 luglio a Malpensa, di ritorno da un viaggio in Tunisia.
Le indagini sono partite da alcune voci, poi verificate con un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano. L’uomo, è accusato di essersi reso responsabile di “atti sessuali con minorenni”, “corruzione di minore” ai danni di giovani tra i 14 e i 17 anni, ragazzini che frequentavano i canili e gattili di cui l’uomo è referente o responsabile in provincia di Varese. Per lui c’è anche l’accusa di “pornografia minorile”.
Le indagini hanno ricostruito il “modus operandi” del 52enne: conquistata la fiducia dei genitori, nel corso della sua attività di volontariato si intratteneva con gli adolescenti fino a compiere veri e propri atti sessuali di vario tipo anche con l’utilizzo di materiale pedo-pornografico.
L’uomo, stando alla ricostruzione fornita dalla Polizia di Stato, attirava a sé i giovani con atteggiamenti dapprima solo affettuosi, passava poi a regali piuttosto costosi (capi di abbigliamento firmati, moto, computer, cellulari, promesse di lavoro…) per arrivare a pretendere ed ottenere prestazioni sessuali. A peggiorare la posizione dell’uomo, il fatto che alcuni dei ragazzini caduti nella sua rete versavano in difficoltà economiche e capitolavano alle richieste dell’uomo in cambio dei regali già citati, accontentandolo nelle sue pretese sessuali.
Il 52enne è conosciuto in città e gode di ottima considerazione tra le famiglie dei volontari del canile di Varese e tra le onlus di Varese e provincia, che spesso hanno organizzato eventi benefici pro-canile.
Le manette sono scattate a Malpensa, al ritorno di un soggiorno turistico in Tunisia, dove si è intrattenuto due settimane con una delle sue vittime e la madre di quest’ultima.
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