Dopo 70 anni la Roar rischia di chiudere, 50 posti a rischio

La concessionaria, sinonimo di Volkswagen in tutta la zona, è in grave crisi da tempo. Anche la consigliera regionale Carolina Toia lancia un appello per salvare i posti di lavoro

concessionario roar legnano

Sono 50 i lavoratori della storica concessionaria Roar di Legnano che rischiano di perdere il posto di lavoro. L’azienda, per molti anni sinonimo di Volkswagen in tutto il Basso Varesotto e Alto Milanese, sta per chiudere i battenti travolta dalla crisi del mercato automobilistico.

Le difficoltà erano note da tempo e da qualche settimana il caso è finito sulla stampa locale fino ad interessare anche la politica mentre la vertenza sindacale tra la proprietà (la TT Holding della famiglia Malvestiti, ndr) e i rappresentanti dei lavoratori è slittata al 23 luglio prossimo.

.La concessionaria era rimasta fuori dall’operazione che ha portato Autotorino ad acquisire numerose concessionarie della TT Holding. In Regione Lombardia è la consigliera legnanese della lista Maroni, Carolina Toia, a richiamare l’attenzione sulla vicenda che sta togliendo il sonno a 50 famiglie che rischiano di perdere una importante fonte di reddito

«Non lasciamo soli i lavoratori, soprattutto in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Ci attiveremo per cercare ogni soluzione razionale per salvaguardarli». Il consigliere regionale del Gruppo “Maroni presidente” Carolina Toia raccoglie l’appello lanciato dai dipendenti che la casa madre tedesca intende sacrificare con la chiusura del punto vendita in viale Toselli.

«In gioco ci sono ben cinquanta posti di lavoro, 44 dipendenti più sei collaboratori esterni – ricorda Carolina Toia –. Inoltre, stiamo parlando di una società storica del territorio, attiva nel cuore della città di Legnano da quasi settant’anni. Per queste ragioni, è giusto che la politica locale si attivi e faccia tutto il possibile per mantenere i livelli occupazionali, come hanno sottolineato gli stessi lavoratori nelle lettere che hanno scritto al sindaco della città e al presidente della Regione».

La concessionaria Roar, che in passato ha cambiato proprietà quattro volte, è entrata in crisi come l’intero comparto dell’automobile nel 2009; prima di allora, era arrivata a fatturare 45 milioni di euro all’anno. «Allo stato attuale – spiega il consigliere Toia – il concordato preventivo prevede di mantenere al massimo la metà dei dipendenti, mentre è slittato al 23 luglio l’incontro della proprietà con i sindacati, che era stato convocato in un primo tempo oggi. Nel ribadire la solidarietà del Gruppo “Maroni presidente” ai dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro, ritengo ci sia tempo e modo di ricercare soluzioni più ampie per venire incontro alle loro legittime aspettative. Mi attiverò a chiedere un’audizione sulla Roar con la Commissione regionale competente».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Luglio 2015
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