Le maestre: “Aiuto, il nostro asilo è allo sbando”
In una lettera le educatrici dell'asilo nido di Armino manifestano il disappunto per la decisione del nuovo gestore di uscire dalla concessione del servizio
Pubblichiamo la lettera delle maestre dell’asilo nido di Gavirate che lanciano l’allarme per il loro posto di lavoro e per il futuro della struttura di via Alfio Paolo Graziani) che serve a decine di famiglie della città (ac).
Ci troviamo nuovamente e spiacevolmente nella situazione già vissuta in passato e cioè quella di non conoscere ancora oggi quale sarà il destino del “nostro Nido”! Ci permettiamo di dire “nostro” per l’investimento professionale, passionale ed etico che in questi anni hanno costantemente contraddistinto il nostro lavoro, nonostante una serie di passaggi di gestione e datori di lavoro (Comune, Agenzia Interinale, Fondazione, ora ???) che evidenziano la poca chiarezza rispetto alle prospettive future di questo Servizio Sociale.
Quanta delusione e rammarico nel venire a conoscenza della decisione presa dalla Fondazione “D.Bernacchi – G.Arioli” ONLUS, nuovo gestore e nostro datore di lavoro da anni, di uscire dalla concessione del servizio! Avevamo creduto e sperato nell’ambizioso suo progetto ed abbiamo garantito con il nostro lavoro, anche quest’anno, l’eccellenza del Servizio, sia per i bambini che per i loro genitori affinché questo potesse rappresentare per la Fondazione e per l’intera comunità territoriale, un ulteriore fiore all’occhiello nella svariata gamma di servizi che da anni garantisce sul territorio.
Crediamo fermamente di avere lavorato per un obiettivo comune principale che è il benessere dei “nostri” bambini ed è per questo che abbiamo accettato, in tutti questi anni, carichi di lavoro che sono andati ben oltre le nostre competenze.
Negli ultimi anni di gestione Comunale sotto la guida della Direttrice della Scuola dell’Infanzia, a fronte della diminuzione del numero degli iscritti, gli Uffici competenti avevano prospettato quale soluzione del problema la soppressione di un’intera sezione!
La risposta di noi Educatrici fu quella di attivarci fin da subito, proponendo ed organizzando a tempo di record un Open Day per pubblicizzare la struttura, con l’obiettivo di mantenere il servizio con lo stesso numero di iscrizioni. L’iniziativa ebbe enorme successo grazie al nostro personale coinvolgimento ed intervento, anche con innovazioni nelle modalità di fruizione burocratica del Servizio, con la finalità di facilitare le famiglie e di fare costantemente conoscere alla cittadinanza le potenzialità che lo stesso offre.
In questo lavoro siamo state supportate, negli ultimi due anni dal nostro attuale Coordinatore, sempre disponibile e sensibile nei confronti delle difficoltà gestionali sorte e delle famiglie. Con professionalità e serietà ha aiutato noi educatrici a gestire, mettendosi in gioco in prima persona, le criticità del nostro lavoro. I risultati della buona gestione si sono palesati; infatti a Febbraio dell’anno in corso, e quindi ancor prima dello svolgimento dell’ormai consueto nostro Open Day, il numero dei bambini iscritti era già sufficiente per riempire il servizio (24 domande a fronte di 11 posti) con richieste in continuo arrivo inviateci da famiglie che hanno usufruito del servizio e che lo consigliano ad amici e parenti.
Altrettanta delusione abbiamo provato, in tutti questi anni, nei confronti delle scelte fatte dal Comune sulle modalità di gestione del Servizio, inizialmente con noi Educatori suoi dipendenti precari, poi transitati per l’Agenzia Interinale ed, infine, come dipendenti a tempo indeterminato della Fondazione “D. Bernacchi – G. Arioli” ONLUS.
Con la gestione dell’intero servizio alla Fondazione, pensavamo di essere usciti da un incubo e di avere almeno un triennio (durata della concessione) di tranquillità. Purtroppo non è andata così, la Fondazione si ritira e noi ad Agosto avremo il benservito (licenziamento) nell’attesa che il Comune provveda a riformulare un nuovo bando di gara, proseguendo nella politica di mantenimento a distanza del servizio sempre più compromesso, come il nostro lavoro. Non spetta a noi evidenziare o commentare i motivi del ritiro della Fondazione, ma vogliamo sottolineare che, sulla base degli ultimi accadimenti, ci aspettiamo che venga garantito il lavoro e le condizioni contrattuali stipendiali attuali di noi lavoratori, senza perdere le garanzie acquisite fino ad ora.
La situazione, che auspichiamo si concluda nel migliore dei modi, ha comportato, e purtroppo continua a comportare, un grave danno per noi operatori del servizio che rischiamo di vedere compromesso il nostro futuro lavorativo e professionale.
Nel proseguire le attività dell’Asilo Nido, auspichiamo, inoltre, azioni migliorative per la gestione del lavoro nei casi di emergenze prevedendo possibilmente la presenza di un ASA (non contemplata nel vecchio bando di assegnazione del Servizio) che permetta a noi educatrici, di svolgere appieno le attività didattico-educative programmate ed una presa di coscienza da parte dell’Ufficio Tecnico competente per un più adeguato e costante intervento a livello manutentivo strutturale ed impiantistico che ha lasciato spesso a desiderare nonostante le innumerevoli segnalazioni fatte.
Ci auguriamo infine che anche chi prenderà le decisioni possa valorizzare il nostro Nido per l’importante funzione sociale che il Servizio adempie.
Le Educatrici
Casale Rosa
Lorandi Federica
Roveto Valentina
Trovato Cristina
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