Openjobmetis, ecco la firma di Mychel Thompson

Figlio e fratello d'arte, il 28 enne nato a Los Angeles con passaporto delle Bahamas sarà l'ala piccola titolare di coach Paolo Moretti

mychel thompson basket

Ha un pedigree clamoroso il nuovo acquisto della Pallacanestro Varese, annunciato ufficialmente quest’oggi – giovedì 16 luglio – ma già da qualche giorno vicinissimo alla firma con i biancorossi.

Mychel Thompson. 27 anni compiuti un mese fa, è figlio di quel Mychal (quasi omonimo) che negli anni Ottanta venne scelto con il numero 1 assoluto del draft NBA e vinse due titoli nei Lakers di Pat Riley, accanto a Magic Johnson, Kareem Abdul Jabbar e tanti altri fenomeni, compreso il “nostro” Wes Matthews. Non bastasse, il fratello di Thompson, Klay, è stato uno dei grandi protagonisti dell’inatteso titolo vinto quest’anno dai Golden State Warriors che ha proprio in lui e in Steph Curry – li chiamano Splash Brothers, dal rumore della retina quando entra una delle loro triple – i più famosi punti di forza.

Il “nostro Thompson” – a proposito: un cognome del genere a Varese è bello pesante – si è finora accontentato di giocare una manciata di partite – 5 – in NBA con la maglia di Cleveland (18 punti realizzati) e quindi di passare diverse stagioni nella cosiddetta D-League, il secondo campionato “pro” americano dove spesso le nostre squadre fanno la spesa. Nell’ultima stagione Thompson ha vinto il titolo del torneo con la maglia dei Santa Cruz Warriors (squadra collegata proprio a Golden State) da protagonista: per Mychel 14,2 punti a partita in 30′ di impiego con 3,4 rimbalzi e 2,1 assist e buone percentuali al tiro (52% da 2, 37% da 3 punti).

Mychel Thompson, visionato e contattato nei giorni scorsi da coach Moretti e Bruno Arrigoni alle Summer Leagues americane, sarà l’ala piccola del quintetto della Openjobmetis ed è il primo tassello messo tra i futuri titolari di Varese. Tra l’altro il suo passaporto delle Bahamas (dove è nato il padre; lui è venuto al mondo a Los Angeles) è particolarmente importante perché non “occupa” uno dei tre posti riservati agli extracomunitari (lo stato caraibico aderisce al trattato di Cotonou). Ben più avviata invece la costruzione della “panchina” alla quale pare avvicinarsi il canadese di passaporto giamaicano (quindi a propria volta “Cotonou”) Jevohn Shepherd, già visto all’opera a Omegna.

Oggi pomeriggio intanto, e fino a domenica, la sala conferenze “Gualco” del PalaWhirlpool riapre i battenti per la campagna abbonamenti: chissà che il nome intrigante di Thompson non possa dare una scossa agli acquisti delle tessere.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Luglio 2015
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