Salvezza del Varese, due imprenditori battono un colpo
Incontri positivi a Palazzo Estense, dove i rappresentanti di due investitori hanno incontrato il sindaco in separata sede. «Ora li faremo incontrare». Martedì tocca a Trainito

Sono ore sempre più febbrili quelle che riguardano il Varese Calcio, chiamiamolo così per comodità, visto che il vecchio “Varese 1910” è destinato a scomparire. A fare da fulcro delle operazioni per un’eventuale rinascita del football cittadino c’è sempre Attilio Fontana: il sindaco è l’autorità che per regolamento può iscrivere in Serie D una compagine cittadina ed è al lavoro per coordinare le “operazioni di salvataggio”.
Proprio da Fontana arriva quest’oggi una notizia positiva: ci sono infatti due imprenditori, che si sono presentati separati, interessati a investire nel nuovo Varese. Una figura è quella rappresentata dall’avvocato Eugenio Piccolo, già presente nella riunione di settimana scorsa tra il sindaco e Riccardo Sogliano; l’altro ha invece contattato e incontrato il primo cittadino dando la propria disponibilità a dare una mano.
Bocche ancora cucite per quanto riguarda i nomi, anche se – spiega lo stesso Fontana – si tratta di persone che vivono e operano sul nostro territorio: non necessariamente a Varese città ma comunque nella zona (uno sarebbe dell’Altomilanese). Ad essi va aggiunta anche la figura di Claudio Milanese che, pur con i distinguo necessari (non sarà il nuovo proprietario né il presidente) ha ugualmente assicurato un appoggio.
«Ora si tratta di far incontrare queste persone e di capire se ci può essere la volontà e la possibilità di una collaborazione» spiega Fontana. Il quadro della situazione sarà sottoposto a Ricky Sogliano che, dopo un’iniziale disimpegno, ha di fatto accettato un ruolo da “consigliere” sulle scelte da fare a livello societario, in attesa di valutare le mosse “calcistiche” future.
Martedì intanto, è previsto un ulteriore colloquio a Palazzo Estense: quello con Massimo Trainito, vicepresidente dell’ultimo Varese 1910 e interessato a dare continuità ai colori cittadini.
Il tempo intanto, inizia a stringere: sul piatto, entro venerdì, vanno messi i primi 350 mila euro: 300mila per la tassa a fondo perduto alla Lega Nazionale Dilettanti per le operazioni di questo tipo, la parte restante per iscrizione (19mila) e fideiussione (31mila). Poi, naturalmente, rimane tutto da definire il budget per la stagione sportiva comprensivo di strutture e settore giovanile: costi che superano il milione di euro, almeno per allestire un team competitivo. Ma a questo si penserà solo dopo aver completato il primo e fondamentale step.
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3 O 4 persone che mettono soldi…300.000 circa a testa, mi sembra che non sta in piedi la storia, poi se mi sbaglio meglio.