Srebrenica, 20 anni dopo il genocidio
Sono passati 20 anni dal massacro di Srebrenica, un genocidio che ha causato la morte di 8372 persone e le cui ferite non sono ancora rimarginate
Si è fermato il tempo a Potocari da quell’11 luglio di esattamente 20 anni fa. Nella fabbrica occupata dai caschi blu dell’Onu per proteggere la popolazione dell’enclave di Srebrenica dalla furia dell’esercito serbo tutto è rimasto come era in quei giorni, quelli che hanno portato alla morte 8372 persone.
Poco più in là, oltre la strada, c’è uno dei risultati della guerra nella ex Jugoslavia: il grande cimitero che raccoglie i morti di questa storia fatta di promesse mancate e atroci brutalità. Ci sono 6.000 tombe lì, altre duemila persone sono ancora nelle fosse comuni sparse per i boschi. Chi sa non parla e a Srebrenica la vita fatica a ripartire in un Paese, la Bosnia, che non è ancora riuscito a cicatrizzare le ferite del conflitto, in cui chiunque ha almeno un morto in famiglia, in cui l’economia non riesce a ripartire e in cui sopratutto le varie etnie non hanno ancora trovato la pace.
Ma i semi gettati in passato, inziano a germogliare. E così, se ancora oggi gli adulti guardano al cognome della persona che hanno davanti per capire quali origini ha, è dalle nuove generazioni che iniziano ad essere superati gli steccati del passato. Ed è proprio questo ciò che viene raccontato nel documentario realizzato da Alessandro Borreca, Laura Schilirò e Marco Corso “Srebrenica, i giorni del colore” che VareseNews vi propone in anteprima.
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