Tutti in fila, si distribuisce il brodo caldo
Alla festa della Contrada del Brodo si rinnova una tradizione che da decenni rimane autentica, semplice e legata alla microstoria locale
A Gallarate, nel cuore del caldo mese di luglio, si rinnova una tradizione tutta particolare: la distribuzione del brodo caldo, in occasione della festa della “Contrada del brodo”, che coincide con la festa della Madonna del Carmine.
In tempi in cui pressoché ogni festa tradizionale e religiosa si rinnova affiancando birra e salamelle o inventandosi nuovi momenti per prolungar la festa per più giorni, la Contrada del Brodo è un raro caso di festa popolare che invece non cede nulla al marketing, per non perder nulla della propria tradizione, senza voler per forza allargare le fila del pubblico: così appunto, nonostante il gran caldo, ogni anno si rinnova la distribuzione del brodo caldo, alimento (o bevanda, che sia) non certo in linea con la stagione. Ci si mette in fila, si ascoltano le canzoni suonate da Queli dell’husteria, si beve il brodo accompagnato da un po’ di formaggio o un pezzetto di carne.
La tradizione rimanda al fatto che la Contrada del Brodo era la zona più popolare e povera del vecchio borgo di Gallarate, un tempo chiuso nell’ “esagono” delle mura (se guardate il centro della città nelle foto satellitari riconoscerete facilmente i sei lati). Le vie al centro della Contrada del Brodo sono via San Giovanni Bosco, la stretta via dei Fiori, via Cadolini, i vicoli Volpe e del Gambero, vicine al corso del torrente Arno, che era stato deviato nell’Ottocento all’esterno del borgo: la zona era detta anche Canton Sordido (o Sordo), perché probabilmente era un ambiente popolare, schietto e non sempre raccomandabile. Nella zona veniva distribuito a basso costo il brodo, a beneficio degli operai di laboratori artigiani e opifici che iniziavano a sorgere in zona, a ridosso del corso d’acqua che offriva scarico fognario e più tardi acqua per il vapore.
La distribuzione del brodo – che caratterizzava quel pugno di vie – divenne elemento d’identità locale riscoperto nell’estate 1948, in occasione del primo Palio di Gallarate (che è scomparso da tempo): fu in quell’occasione che, nel cuore di luglio, si riportò in auge, in versione celebrativa, la distribuzione del brodo, associandola nella data alla festa della Madonna del Carmine. Nel video lo racconta Pietro Tenconi, 95 anni, voce e memoria storica della Pro Loco e dell’associazionismo cittadino.
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