Erano presenti, oltre alle parti sociali anche il premier Matteo Renzi, il ministro Federica Guidi e i governatori di Lombardia, Marche, Piemonte e Campania
La firma avvenuta questa mattina, 24 luglio 2015, a Palazzo Chigi per l’accordo sul piano industriale in Italia del gruppo Whirlpool, tra azienda, sindacati e governo, mette fine ad una trattativa lunga e difficile. In rappresentanza del Governo erano presenti il premier Matteo Renzi, il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che ha partecipato a tutte le fasi della trattativa e Teresa Bellanova, sottosegretario al Lavoro.
Presenti per la firma anche i leader nazionali del sindacato dei metalmeccanici Fiom, Fim, Uilm e Ugl, ovvero Maurizio Landini, Marco Bentivogli, Rocco Palombella, Antonio Spera, i rappresentanti di Confindustria e i governatori di Lombardia, Campania, Marche e Piemonte.
«Sono molto soddisfatto per l’accordo raggiunto che conferma l’impegno del gruppo Whirlpool in Lombardia – ha detto il presidente della Regione Roberto Maroni – . Un impegno a non licenziare ma soprattutto ad assumere 320 nuovi addetti . Noi faremo la nostra parte con un contributo di due milioni di euro per il progetto di Cassinetta Smart food sull’innovazione di prodotto. All’inizio di settimana prossima presenteremo a Milano tutti i contenuti dell’accordo che riguarderanno specificatamente la Lombardia».
Al gran completo le delegazioni sindacali di tutti i siti produttivi del gruppo Whirlpool. In rappresentanza della fabbrica di Cassinetta di Biandronno erano presenti: Chiara Cola della Uilm,Matteo Berardi della Fiom Cgil e Tiziano Franceschetti della Fim Cisl e Salvatore Cavallaro per la delegazione di Comerio. «È stato emozionante – racconta Franceschetti – perché per raggiungere questo accordo, che ha sancito la salvezza di tutti i siti produttivi del gruppo, ci è voluto molto tempo e una grande mobilitazione. Questa mattina mi ha colpito molto l’atteggiamento del Premier Renzi che è stato come sempre brillante ma soprattutto rispettoso con noilavoratori».
«È una grande vittoria dei lavoratori – conclude Berardi – che insieme al sindacato sono stati i veri protagonisti di questa lunga vertenza. Bisogna però rimarcare che la solidarietà è stato il motore che ha condotto a destinazione questa difficile trattativa e la mobilitazione dei lavoratori, con assemblee, presidi e scioperi, il carburante che l’ha alimentato. Due fattori determinanti per raggiungere l’accordo».
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