Alfieri (PD): “La riforma della sanità ha indebolito la maggioranza di Maroni”
Sul nuovo assetto del territorio di Varese: «è molto più razionale rispetto alla prima bozza Rizzi e rivendico di aver lavorato per riportare un certo ordine»
Il giudizio era negativo all’inizio e il voto finale di mercoledì sera in Consiglio regionale ha sancito la posizione del PD sulla riforma della sanità. Un voto contrario arrivato dopo giorni di ostruzionismo insieme alle altre opposizioni e un tavolo di lavoro con la giunta a cui hanno portato le proprie proposte.
«Questa riforma, dall’iter così complesso e contrastato, indebolisce ancora di più la maggioranza di Maroni, che è già molto frammentata – commenta il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri -. Un partito cardine della coalizione, Forza Italia, ne esce umiliata, e il suo assessore di punta, Mario Mantovani, incassa il benservito dal presidente durante la conferenza stampa di giovedì mattina. È chiaro che le fibrillazioni cresceranno notevolmente».
Alfieri risponde anche a Maroni sulla cancellazione delle aziende ospedaliere, su cui è stato comunque approvato un ordine del giorno che rimanda a inizio ottobre la revisione della decisione. «La verifica del nuovo assetto degli ospedali – spiega il segretario democratico – è stata fortemente voluta dalle opposizioni ed è una scelta saggia per vedere se la nuova governance è davvero in grado di funzionare. Del resto non è stata costruita con criteri oggettivi, ma in modo frettoloso e subendo le pressioni di diversi potentati locali. Purtroppo Maroni non è stato in grado di innovare veramente».
Sul nuovo assetto del territorio di Varese, Alfieri è convinto che «sia molto più razionale rispetto alla prima bozza Rizzi, e rivendico di aver lavorato per riportare un certo ordine. Aver riunificato i distretti sociosanitari di Gallarate e dell’area di Malpensa, così come riportare Tradate su Varese sono state precise richieste degli amministratori locale. Per quanto riguarda Somma Lombardo e Angera, che devono restare unite, si imporrà una riflessione in autunno, visto che appartengono a distretti sociosanitari diversi».
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