Controversia fiscale Usa-Svizzera: arriva il primo accordo (senza sanzioni)
BIM Suisse ha concluso con il Dipartimento di Giustizia Usa un accordo nell’ambito dell'"US Tax Program for Swiss Banks" che non prevede il pagamento di alcuna penale: è la prima volta che accade dall'inizio del programma
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La Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni (Suisse) SA di Lugano (BIM Suisse), ha appena concluso con il Dipartimento di Giustizia americano un accordo (Non Prosecution Agreement) nell’ambito del programma americano di regolarizzazione per le banche svizzere (US Tax Program for Swiss Banks) che non prevede il pagamento di alcuna penale allo Stato americano per poter continuare a operare negli Usa: BIM Suisse è la prima banca svizzera in categoria due a raggiungere l’accordo, per di più senza pagare penali, dalla firma del programmacomune, nel 2013.
La vicenda si inserisce tra gli sviluppi del “Joint Statement”, la dichiarazione comune sottoscritta il 29 agosto 2013 da USA che permette di porre fine alla controversia fiscale tra le banche svizzere e gli USA. In questa dichiarazione era inserito il programma unilaterale statunitense al quale le banche svizzere possono aderire volontariamente regolarizzando l’attività svolta in passato a seguito dell’acquisizione di clienti americani.
Il programma prevede la suddivisione delle banche svizzere in quattro categorie: la categoria due (quella in cui rientra la maggior parte di esse) comprende le banche contro le quali non è ancora stato aperto un procedimento penale negli USA ma che hanno motivi di ritenere di aver violato il diritto fiscale statunitense. Nel caso in cui queste violazioni vengano accertate, queste banche devono pagare una sanzione e in seguito possono ottenere un “Non-Prosecution Agreement” che permette alla banca stessa ed agli organi di evitare eventuali procedimenti penali negli USA per violazione del diritto fiscale americano.
Nell’attività di BIM Suisse l’Autorità statunitense non ha riscontrato alcuna violazione significativa del diritto fiscale americano tale da comportare una penalità a carico della Banca e, per la prima volta, non ha emesso alcuna sanzione.
«Siamo molto soddisfatti per l’operato e per la conclusione positiva della vicenda – ha commentato commenta Luca Anese, Direttore Generale di BIM Suisse – L’Autorità statunitense ha riconosciuto che la nostra banca non ha commesso violazioni rilevanti del diritto fiscale americano e pertanto non è stata comminata alcuna sanzione nei nostri confronti. Si tratta di un riconoscimento importante, e siamo orgogliosi di essere la prima banca svizzera in categoria due ad averlo ottenuto».
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