La riforma della sanità premierà o affonderà il Del Ponte?

Il futuro della sanità è ancora poco chiaro nelle sue ricadute pratiche. Anche i tecnici attendono chiarimenti mentre il dottor Agosti chiede alla Regione di presentare il suo progetto strategico per il nuovo materno infantile ormai pronto

Il nuovo ospedale del bambino a Varese

Con la riforma sanitaria cosa accadrà al futuro ospedale della mamma e del bambino di Varese? In molti si stanno chiedendo se e in quale modo, le innovazioni votate dal Consiglio regionale il 5 agosto scorso influiranno sul potenziamento del presidio cittadino.

« Siamo in attesa di indicazioni – spiega il dottor Massimo Agosti, responsabile del Dipartimento materno infantile del Del Ponte – noi sappiamo solo che tra 4 mesi il nuovo padiglione sarà pronto e che andrà riempito di contenuti: personale e tecnologie. Ci dicono di pazientare e di avere fiducia. E noi ne abbiamo anche se gradiremmo avere notizie sulle scelte strategiche che la Regione ha in mente».

Alla vigilia del voto sulla riforma proprio il dottor Agosti aveva espresso le sue preoccupazioni sugli aspetti partigiani che stava assumendo il dibattito, da considerarsi più una battaglia a risiko che non un progetto di sviluppo e riorganizzazione dell’offerta sanitaria: « Noi ci auguriamo che il mondo politico, maggioranza e opposizione insieme, si esprimessero con chiarezza in merito agli annunci fatti non più di 4 o 5 anni fa in merito al progetto materno infantile varesino che doveva diventare un punto di riferimento del settore. Fermarsi a ragionare ancora sulla felicità o meno della scelta del luogo ha poco senso: qui è sorta una nuova palazzina, costata parecchi soldi ai contribuenti, che nel 2016 inizierà a essere operativa. Non posso credere che le promesse fatte in campagna elettorale siano già state dimenticate o modificate».

Il dottor Agosti vuole mantenere il suo ottimismo tradizionale ma la mancanza, a tutt’oggi, del piano strategico per il Del Ponte comincia a pesare: « Non è questione di seconda, terza o quarta fase del progetto – accennando alla mancanza di fondi per il terzo lotto – ma di visione futura. Magari sarebbe più onesto dire che qualcosa è cambiato e che il progetto annunciato andrà ridimensionato: sarebbe gravissimo aver speso tanti finanziamenti ma si chiarirebbe il futuro».

La richiesta di certezze del dottor Agosti è determinante anche per l’umore di chi lavora in piazza Biroldi: è indispensabile capire se, in futuro, i trasferimenti verso il Circolo per esami radiologici avranno termine e in quale misura, se le specialità necessarie saranno tutte presenti, se ci sarà personale adeguato per il potenziamento delle attività. Fino a oggi il Del Ponte dipende pesantemente dall’ospedale di Circolo, ma dal 2016?

« Noi ci aspettiamo che, alla ripresa delle attività, ci arrivino spiegazioni e indicazioni più illuminanti circa le novità che questa riforma prevede. Al di là delle sigle nuove, cosa capiterà alla sanità. Da parte nostra, siamo già aperti al territorio e abbiamo un’ottima collaborazione con i pediatri di base: ma l’ASST prevederà qualche cosa di ulteriore anche a livello organizzativo?».

La curiosità, per ora, rimane mentre Tradate si prepara al cambio di partner: « Per mia natura io considero ogni novità come una risorsa. Sono contento di poter collaborare con un ospedale che ha visto nascere una pediatria di eccellenza con il dottor Robino, una tradizione egregiamente portata avanti dal dottor Giorgetti prima e dal dottor Sala poi. Il Galmarini è collocato in un asse strategico, quindi ci sono ottime potenzialità di sviluppo ».

Dopo anni di battaglie e di previsioni funeste, il momento della verità si avvicina: Varese avrà il suo polo d’eccellenza pediatrico o sarà beffata?

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Agosto 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da fortebraccio

    Quindi traduciamo:
    A- i soldi per il terzo lotto/fase non ci sono: mettiamoci l’anima in pace. Sarebbe interessante capire dove sono finiti (a coprire i buchi del PS del Circolo?) almeno.
    B – il nuovo padiglione, ad oggi, è un guscio vuoto. Anzi, peggio: è stato costruito, preparato ed arredato, ma non c’è personale per aprirlo! Come se non bastasse, negli ultimi anni pensionamenti e personale precario non è stato rimpiazzato…
    C – negli ultimi due anni i laboratori analisi, l’ematologia e la radiologia sono stati spostati al Circolo, quindi non fate scherzi con le urgenze che per avere i risultati delle analisi dal circolo ci vuole tempo… Chiama il corriere, dagli la provetta eccetera. Un bambino si rompe il braccio? Fa ps al Ponte, le lastre al Circolo ed il gesso al Ponte, comodo no?
    D – se depotenziamo Varese ci restano due strade: o potenziamo Busto, o demandiamo tutto a Milano. Quest’ultima sarebbe la Caporetto della sanità provinciale varesina; la prima, la prima beh, lasciamo stare…
    E – ah sì, ci sarebbe quella vecchia storia che un ospedale in piazza Biroldi era una stupidaggine logistica, ma lasciamo stare…

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